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Cresce il credito al consumo ma anche i debiti

21 nov 2008
Carta di credito
Carta di credito
Alzi la mano chi non è mai ricorso al credito al consumo per comprare un tv al plasma, un frigorifero, un divano. Parliamo di quel sistema di pagamento che fin dalla nascita si è dimostrato molto allettante perché consente di restituire con pagamenti dilazionati o con analoghe facilitazioni. Tutto bene sulla carta, ma il problema si presenta quando gli acquisti si moltiplicano e il debito sale. I pagamenti spesso sono gravati anche da interessi che possono risultare elevati e da voci diverse da quelle iniziali. Spese di estratto conto, obbligo di una carta di credito, spese per comunicazioni varie.
Cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, il credito al consumo sta diventando in Italia, o forse è già diventato, quello che da tempo è negli Stati Uniti: la forma più gettonata per comprare beni di vario tipo, ma anche uno dei meccanismi di indebitamento che ha mandato in crisi l’economia. Ogni mese un cumulo enorme di rate spostano grandi quantità di denaro. Non è immune San Marino, mercato di conquista delle finanziarie italiane. Molte si comportano secondo le regole fissate dalla Banca d’Italia, su altre qualche dubbio c’è.
Quantificare il debito complessivo è impossibile, perché la banca centrale non ha mai monitorato il fenomeno e non esiste una legge in materia. Inoltre siamo di fatto passati dall’acquisto di piccoli elettrodomestici al prestito per una vacanza, superando quindi il concetto di bene immobile.
I rischi maggiori sono rappresentati dalle carte di credito, con un tetto mensile, che permettono di prelevare soldi in ogni banca sui circuiti internazionali, ma anche dai volantini che promettono prestiti immediati a tassi non ben definiti da restituire tra i 5 e i 10 anni.

Myriam Simoncini

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