Nel pomeriggio di mercoledì l’Assemblea Generale dei lavoratori frontalieri indetta dalla CSU. Un’occasione per discutere le iniziative da assumere in relazione alla doppia imposizione, anche alla luce di quanto emerso dalla due giorni di incontri a Roma fra delegazioni tecniche italiane e sammarinesi. Sono tre in definitiva le questioni aperte: il problema fiscale, i diritti contrattuali, la posizione dei lavoratori sul fronte sanitario. Piena disponibilità da parte dei tecnici italiani a discutere sugli ultimi due aspetti, con la richiesta ufficiale di trasformare i contratti da tempo determinato a indeterminato e di parificare le opportunità di accesso al mercato del lavoro per i frontalieri. Sostanziale condivisione da parte del sindacato per quanto riguarda l’obiettivo dei contratti a tempo indeterminato; va però mantenuto il canale privilegiato nell’accesso al lavoro per sammarinesi e residenti. La controparte italiana non intende ridiscutere la doppia imposizione: c’è infatti una riforma fiscale ancora tutta da definire. Offerta disponibilità a lavorare, in futuro, sulla legge ordinaria prevista dalla Convenzione del 2002 in materia di frontalierato. San Marino dovrà presentare una proposta complessiva entro metà luglio; sarà importante – avvertono i sindacati – arrivare a quell’appuntamento con una voce unica.
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