La prima contestazione sollevata dal direttivo riguarda la vicenda del licenziamento dei rappresentanti sindacali della Cotes. Espressa piena solidarietà ai lavoratori coinvolti e ribadita la non condivisione della decisione del giudice d’appello, che ne ha legittimato il licenziamento, 'praticamente – puntualizza il sindacato – solo perché frontalieri'. La Federazione Lavoratori Industria è ora decisa ad intraprendere tutte le azioni giudiziarie del caso. Manifestate poi forti preoccupazioni per le sentenze sugli infortuni all’azienda metalmeccanica 3M e al sacchificio SiS. Nel primo caso, la CSU contesta la propria esclusione al processo come parte civile: decisione che il giudice avrebbe motivato nella presunta mancata prova da parte del sindacato di quantificare un danno economico. Fatto mai successo.
Non condivisa anche la sentenza di secondo grado che riguarda l’incidente alla SiS. Il giudice, ribaltando il giudizio di primo grado, ha ritenuto responsabile il solo lavoratore rimasto vittima dell’infortunio, mentre in base alla legge anti-infortuni il datore di lavoro ha precisi doveri in materia di sicurezza.
All’esame del direttivo unitario anche la corretta stabilizzazione dei frontalieri con 10 anni di anzianità presso la stessa azienda. 'Dal 1° luglio – sottolinea la CSU – sono circa 500 i lavoratori in attesa di contratto a tempo indeterminato. Poco più di 70 finora, i nulla osta rilasciati dall’Ufficio del Lavoro e in particolare quelli in scadenza al 30 giugno scorso'. La Federazione ribadisce che i restanti nulla osta vanno emessi tutti senza attendere le rispettive scadenze. Sul tavolo infine anche la questione delle imprese con licenza non manifatturiera che applicano il contratto industria: in questo caso, si chiede di dare attuazione alle norme anti-precarietà, mentre per le aziende che hanno chiuso e cambiato denominazione pur mantenendo stessa attività e stessa forza lavoro la richiesta rimane quella di stabilizzare i frontalieri che ne hanno diritto. Temi che il sindacato, qualora si presentassero ostacoli, sottoporrà all’attenzione del prossimo Governo.
Non condivisa anche la sentenza di secondo grado che riguarda l’incidente alla SiS. Il giudice, ribaltando il giudizio di primo grado, ha ritenuto responsabile il solo lavoratore rimasto vittima dell’infortunio, mentre in base alla legge anti-infortuni il datore di lavoro ha precisi doveri in materia di sicurezza.
All’esame del direttivo unitario anche la corretta stabilizzazione dei frontalieri con 10 anni di anzianità presso la stessa azienda. 'Dal 1° luglio – sottolinea la CSU – sono circa 500 i lavoratori in attesa di contratto a tempo indeterminato. Poco più di 70 finora, i nulla osta rilasciati dall’Ufficio del Lavoro e in particolare quelli in scadenza al 30 giugno scorso'. La Federazione ribadisce che i restanti nulla osta vanno emessi tutti senza attendere le rispettive scadenze. Sul tavolo infine anche la questione delle imprese con licenza non manifatturiera che applicano il contratto industria: in questo caso, si chiede di dare attuazione alle norme anti-precarietà, mentre per le aziende che hanno chiuso e cambiato denominazione pur mantenendo stessa attività e stessa forza lavoro la richiesta rimane quella di stabilizzare i frontalieri che ne hanno diritto. Temi che il sindacato, qualora si presentassero ostacoli, sottoporrà all’attenzione del prossimo Governo.
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