C’è l’impronta del Presidente di Banca Centrale, Biagio Bossone, nel documento sottoposto al G20 e ripresentato oggi ai leader del G8 riuniti a Lecce. Un testo che auspica una diversa visione della governance economica mondiale, alla cui stesura ha partecipato prima di assumere l’incarico sul Titano.
Autorevole esperto di finanza internazionale, Bossone, come noto, ha fatto parte dei direttivi del Fondo Monetario e della Banca Mondiale. A lui è stato chiesto di coordinare gli esperti di finanza, economia e diritto del cosiddetto “Gruppo di Lecce”, convinti che all’efficacia degli atti di governo dell’economia si debba affiancare la condivisione, la rispondenza alle esigenze di tutti gli attori del sistema. Guardano con interesse alle modificazioni che attraversano l’economia globale e ad una riforma delle istituzioni. “E’ necessaria - affermano - la rinascita dello spirito cooperativo internazionale introdotto dagli accordi di Bretton Woods, 60 anni fa”. Di questo hanno parlato ai leader del G20 di aprile, a Londra e di questo parleranno con i Capi di Stato e di Governo del G8, riuniti a Lecce. Il testo ha già incassato numerosi apprezzamenti, tra cui quelli del Presidente francese, Sarkozy o del collega brasiliano Lula.
“In un mondo multilaterale nessuno può restare fuori - ci spiega Biagio Bossone - quello che auspichiamo è il ritorno, nella finanza globale, a quei principi che assicurano voce anche ai più deboli. Chi ha visto riconosciuto il diritto a partecipare al processo decisionale – aggiunge – sarà più motivato nel far rispettare le decisioni adottate”.
Il professor Bossone e i suoi colleghi sono convinti che la crisi economica rappresenti un’occasione unica per ripensare all’ordine economico mondiale, più giusto e meno arrogante. Il rischio, infatti, è che le decisioni prese da pochi eletti provochino rancore e disincanto negli esclusi e questo indebolirebbe lo spirito cooperativo di Bretton Woods. Se ne riparlerà nel prossimo G20, probabilmente in autunno.
Autorevole esperto di finanza internazionale, Bossone, come noto, ha fatto parte dei direttivi del Fondo Monetario e della Banca Mondiale. A lui è stato chiesto di coordinare gli esperti di finanza, economia e diritto del cosiddetto “Gruppo di Lecce”, convinti che all’efficacia degli atti di governo dell’economia si debba affiancare la condivisione, la rispondenza alle esigenze di tutti gli attori del sistema. Guardano con interesse alle modificazioni che attraversano l’economia globale e ad una riforma delle istituzioni. “E’ necessaria - affermano - la rinascita dello spirito cooperativo internazionale introdotto dagli accordi di Bretton Woods, 60 anni fa”. Di questo hanno parlato ai leader del G20 di aprile, a Londra e di questo parleranno con i Capi di Stato e di Governo del G8, riuniti a Lecce. Il testo ha già incassato numerosi apprezzamenti, tra cui quelli del Presidente francese, Sarkozy o del collega brasiliano Lula.
“In un mondo multilaterale nessuno può restare fuori - ci spiega Biagio Bossone - quello che auspichiamo è il ritorno, nella finanza globale, a quei principi che assicurano voce anche ai più deboli. Chi ha visto riconosciuto il diritto a partecipare al processo decisionale – aggiunge – sarà più motivato nel far rispettare le decisioni adottate”.
Il professor Bossone e i suoi colleghi sono convinti che la crisi economica rappresenti un’occasione unica per ripensare all’ordine economico mondiale, più giusto e meno arrogante. Il rischio, infatti, è che le decisioni prese da pochi eletti provochino rancore e disincanto negli esclusi e questo indebolirebbe lo spirito cooperativo di Bretton Woods. Se ne riparlerà nel prossimo G20, probabilmente in autunno.
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