Partiamo dalla comprensione della legge sulle residenze: il significato è evidente e tutt’altro che interpretabile, la legge non espleta che per ottenere la residenza bisogna acquistare un immobile, i termini ed i vincoli per ottenere la residenza restano invariati, per cui l’equazione divulgata da qualcuno sul fatto che si voglia svendere residenze in cambio di acquisto di immobili è assolutamente impropria. La giusta interpretazione della legge è la seguente: gli immobili sammarinesi sono ora acquistabili da tutti i residenti, nazionali e non ma per ottenere la residenza servono le stesse identiche cose di prima! Non serve un premio nobel per capire che per attirare imprese serie servono gli accordi con l'Italia in primis e una serie di cose che San Marino ha solo in parte! I primi a soffrire sono e saranno sempre di più i ceti deboli del paese se non iniziamo a ragionare che certi passaggi sono necessari per creare sviluppo serio. Come fare a portare imprese nel nostro paese? prima cosa bassa burocrazia, basse imposte, costo del lavoro compatibile con quello italiano, accordi ad hoc per le imprese e ovviamente la residenza per gli imprenditori seri che vengono ad investire a San Marino. Pochi imprenditori seri verranno ad investire da noi se non viene concessa la residenza! La vendita della casa è solo l'ultima delle cose che interessa al paese, la prima sono i posti di lavoro che si creano, le imposte dirette ed indirette che verranno pagate, la liquidità che entrerebbe nel sistema finanziario nazionale. Come si può pensare altrimenti di portare imprenditori ed imprese a San Marino? Solo dicendo che qui si paga il 17% di imposte? Bisogna fornire elementi più tangibili come una strategicità operativa ad aprire sul territorio, vantaggi non solo fiscali ma anche economici (oggi ridotti a causa black list).
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