La maggioranza che uscirà vincente dalle elezioni d’autunno sarà chiamata ad affrontare fin da subito tutta una serie di problemi che le organizzazioni sindacali hanno messo sul tappeto da mesi e per i quali nulla è tutto fermo.
Accanto infatti al più gettonato, nei pour parler politici, accordo di cooperazione con l’Italia, trovano spazio anche la riforma della pubblica amministrazione, gli interventi sullo stato sociale e il secondo pilastro della previdenza.
Sulla prima dopo i primi accordi tra governo e sindacati, con l’introduzione dei profili di ruolo, restano da completare ulteriori ambiti quali la mappatura delle missioni e funzioni di tutti gli uffici e servizi pubblici. Sindacati sul chi vive anche in vista della fine dell’anno, quando andranno a scadere due contratti pesanti, quale quello dei dipendenti pubblici e di industria e artigianato. Rinnovi che si andranno a scontrare anche con i dati sull’inflazione. I rappresentanti dei lavoratori stanno pensando a come recuperare lo scarto già nel 2008 tra inflazione reale e inflazione accertata, con un occhio a cosa chiedere per gli anni a venire. La riforma pensionistica resta una priorità con gli industriali preoccupati per un secondo pilastro che non decolla.
Sempre in argomento contratti, c’è da portare a casa quello delle banche, scaduto nel 2006, con le trattative che sono ripartite da poco. Da rinnovare quelli di alberghi, bar e ristoranti, settore commercio ed edilizia privata.
Accanto infatti al più gettonato, nei pour parler politici, accordo di cooperazione con l’Italia, trovano spazio anche la riforma della pubblica amministrazione, gli interventi sullo stato sociale e il secondo pilastro della previdenza.
Sulla prima dopo i primi accordi tra governo e sindacati, con l’introduzione dei profili di ruolo, restano da completare ulteriori ambiti quali la mappatura delle missioni e funzioni di tutti gli uffici e servizi pubblici. Sindacati sul chi vive anche in vista della fine dell’anno, quando andranno a scadere due contratti pesanti, quale quello dei dipendenti pubblici e di industria e artigianato. Rinnovi che si andranno a scontrare anche con i dati sull’inflazione. I rappresentanti dei lavoratori stanno pensando a come recuperare lo scarto già nel 2008 tra inflazione reale e inflazione accertata, con un occhio a cosa chiedere per gli anni a venire. La riforma pensionistica resta una priorità con gli industriali preoccupati per un secondo pilastro che non decolla.
Sempre in argomento contratti, c’è da portare a casa quello delle banche, scaduto nel 2006, con le trattative che sono ripartite da poco. Da rinnovare quelli di alberghi, bar e ristoranti, settore commercio ed edilizia privata.
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