Era tornato sul Titano, presenziando all'ultimo Consiglio di Previdenza per illustrare i frutti dell'investimento - 40 milioni di euro del Primo Pilastro, allocati, ormai due anni fa, in 3 fondi legati alle energie rinnovabili e gestiti da Quercus.
Forse partendo proprio da qui, pochi giorni dopo, la maggioranza presentava al governo una interrogazione per chiedere informazioni e chiarezza, a tutto campo: dalle garanzie sulla bontà, ai tempi dell'investimento. Domanda specifica, poi, quella relativa ad un Fondo in particolare (il Quercus Italian Wind Fund), se fosse sottoposto ad indagine da parte della magistratura italiana.
A stretto giro, Diego Biasi, amministratore delegato della società di gestione (Quercus Asset Selection sarl) e co-fondatore dello stesso Fondo Quercus, torna a fornire chiarimenti, con una lettera inviata al Segretario alla Sanità Franco Santi, nella quale replica punto a punto alle perplessità sollevate dalla maggioranza. Parte dalle garanzie sulla società di gestione (“una Sicav lussemburghese regolarmente autorizzata e vigilata dall'autorità di mercato” competente) come sullo stesso fondo, a sua volta autorizzato, vigilato e soggetto a tutti i controlli di legge.
Biasi qualifica l'investimento sammarinese: ripartito su 3 dei 5 fondi lanciati sinora da Quercus, che registrano “tra i più elevati rendimenti” nel panorama dei fondi europei focalizzati sulle Energie Rinnovabili. Poi ne quantifica il frutto: “40 milioni di euro investiti - dei quali sinora sono stati richiamati 30 milioni e 800mila – con dividendi per circa 3 milioni e 700mila euro”.
Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, l'AD Diego Biasi torna a sostenere una azione portata avanti nella piena trasparenza e nel rispetto delle regole dei mercati e ci tiene a sottolineare come “i sottoscrittori dei Fondi Quercus siano tutti investitori istituzionali, prevalentemente italiani: fondi pensione ed enti previdenziali, assicurazioni, banche e fondazioni bancarie”. Sgombra, infine, il campo su un altro aspetto “definendo totalmente destituita di ogni fondamento l'ipotesi che uno dei Fondi (QIWF) sia sottoposto a indagini della magistratura”.
AS
Forse partendo proprio da qui, pochi giorni dopo, la maggioranza presentava al governo una interrogazione per chiedere informazioni e chiarezza, a tutto campo: dalle garanzie sulla bontà, ai tempi dell'investimento. Domanda specifica, poi, quella relativa ad un Fondo in particolare (il Quercus Italian Wind Fund), se fosse sottoposto ad indagine da parte della magistratura italiana.
A stretto giro, Diego Biasi, amministratore delegato della società di gestione (Quercus Asset Selection sarl) e co-fondatore dello stesso Fondo Quercus, torna a fornire chiarimenti, con una lettera inviata al Segretario alla Sanità Franco Santi, nella quale replica punto a punto alle perplessità sollevate dalla maggioranza. Parte dalle garanzie sulla società di gestione (“una Sicav lussemburghese regolarmente autorizzata e vigilata dall'autorità di mercato” competente) come sullo stesso fondo, a sua volta autorizzato, vigilato e soggetto a tutti i controlli di legge.
Biasi qualifica l'investimento sammarinese: ripartito su 3 dei 5 fondi lanciati sinora da Quercus, che registrano “tra i più elevati rendimenti” nel panorama dei fondi europei focalizzati sulle Energie Rinnovabili. Poi ne quantifica il frutto: “40 milioni di euro investiti - dei quali sinora sono stati richiamati 30 milioni e 800mila – con dividendi per circa 3 milioni e 700mila euro”.
Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, l'AD Diego Biasi torna a sostenere una azione portata avanti nella piena trasparenza e nel rispetto delle regole dei mercati e ci tiene a sottolineare come “i sottoscrittori dei Fondi Quercus siano tutti investitori istituzionali, prevalentemente italiani: fondi pensione ed enti previdenziali, assicurazioni, banche e fondazioni bancarie”. Sgombra, infine, il campo su un altro aspetto “definendo totalmente destituita di ogni fondamento l'ipotesi che uno dei Fondi (QIWF) sia sottoposto a indagini della magistratura”.
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