Si è parlato di doppia tassazione per i lavoratori frontalieri del Titano e della precarietà dei rapporti di lavoro nell’incontro tra Gian Luigi Macini e Mirko Battazza, in rappresentanza della Centrale Sindacale Unitaria, una delegazione del Comitato dei lavoratori frontalieri e il Senatore riminese dei Democratici Sergio Gambini. Prioritaria comuque, nel colloquio, la questione fiscale relativa alla norma inserita nella finanziaria italiana del 2002 e confermata nella finanziaria 2003 presentata dal Ministro Tremonti. Una norma che da tempo i sindacati sammarinesi denunciano come peggiorativa del male stesso. Che doveva essere sanata da un’annunciata legge ordinaria italiana. Che avrebbe dovuto modificare la prevista soglia degli 8 mila euro di esenzione fiscale e introdurre un concetto diverso di equità fiscale in considerazione della diversa posizione dei frontalieri rispetto agli altri italiani che lavorano nel loro territorio. Il sindacato sammarinese ha inoltre sottolineato anche l’aspetto penalizzante della doppia tassazione che non solo crea una netta disparità tra i lavoratori italiani, ma potrebbe indurre i frontalieri a scegliere, o accettare, il lavoro in nero per evitare il pagamento di un monte tasse che secondo i sindacati equivarrebbe annualmente e in media alla tredicesima mensilità. Gambini ha proposto tre possibilità di modifica. Una sospensione della tassa fino alla stesura e approvazione della legge ordinaria. L’innalzamento del tetto degli 8 mila euro di bonus fiscale. Presentare al Parlamento e alle Commissioni preposte un emendamento più strutturato in sostituzione della legge ordinaria non ancora definita.
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