Anziani sempre più a rischio povertà. A lanciare l’allarme è il segretario della federazione pensionati della Csdl Alberto Mino che dice: “Negli ultimi 2 anni, il caro vita e i farmaci messi fuori gamma, si sono mangiati almeno due mensilità delle pensioni minime. Ponendo l’accento sulle crescenti difficoltà che hanno i pensionati sammarinesi per arrivare alla fine del mese, Mino sottolinea che il costo della vita ha visto aumenti intorno all’8% per i generi alimentari e che il nuovo prontuario farmaceutico ha escluso proprio quei medicinali in larga parte utilizzati dagli anziani per le patologie croniche, come ad esempio le pomate per i disturbi muscolari o di altro tipo. Inoltre, sottolinea il segretario della Fups, gli adeguamenti scattati per effetto degli accordi sindacali del 98, non hanno permesso di garantire la tenuta del valore delle pensioni di fronte a una impennata delle spese di questa portata. Quasi la metà dei 6mila pensionati sammarinesi percepisce il minimo previsto: 438 euro mensili per la pensione sociale corrisposta alle casalinghe, 824 la pensione ordinaria, 827 quella degli agricoltori, 1.092 euro per 12 mensilità, la somma percepita dai titolari di assegno di accompagnamento, compresa la pensione. Sono cifre davvero molto basse per un paese come San Marino in cui, ricorda Mino, il costo della vita è piuttosto elevato. Il segretario della Fups parla di vera e propria emergenza e chiede interventi tempesti. Al Congresso di Stato Mino rinnova la richiesta di aprire rapidamente un confronto con il sindacato per affrontare e dare risposte positive ai problemi di una categoria, come quella dei pensionati, sempre più numerosa.
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