Il sindacato ha già previsto il mese, settembre, per tornare a farsi sentire sui temi economici. Dalla riunione dell'Attivo dei delegati CSU a Domagnano è emersa la linea: se con il Governo non ci sarà confronto e se non arriveranno risposte alle richieste sindacali, si tornerà in piazza.
Sono quattro i temi più caldi: piano nazionale di stabilità, gestione dei fondi pensione, equità fiscale e riforma delle pensioni. Il piano elaborato dall'esecutivo, accusano i sindacati, è “sbilanciato” verso le banche. Al suo interno, dicono, manca il settore trainante dell'economia: l'industria.
La Csu ritiene poi “pericolosa” la proposta di trasformare le risorse del primo pilastro previdenziale, cioè quasi mezzo miliardo di euro, in obbligazioni degli istituti di credito. Non si utilizzino i fondi, affermano, come “ossigeno per le banche”. Anche sul fronte della riforma pensionistica il sindacato lamenta la mancanza di dialogo, con l'ultimo tavolo riunito a marzo.
Durante l'incontro si è parlato di un “clima esacerbato di scontro” nel Paese che non ha risparmiato i rappresentanti dei lavoratori raggiunti dalla lettera anonima diffamatoria. Riferimenti, infine, al progetto di legge sul personale medico. Bisogna ingaggiare i dottori con contratto collettivo e non con accordi ad personam, spiega la Csu. Confronto mancato, proseguono, anche sul decreto scuola.
Mauro Torresi
Sono quattro i temi più caldi: piano nazionale di stabilità, gestione dei fondi pensione, equità fiscale e riforma delle pensioni. Il piano elaborato dall'esecutivo, accusano i sindacati, è “sbilanciato” verso le banche. Al suo interno, dicono, manca il settore trainante dell'economia: l'industria.
La Csu ritiene poi “pericolosa” la proposta di trasformare le risorse del primo pilastro previdenziale, cioè quasi mezzo miliardo di euro, in obbligazioni degli istituti di credito. Non si utilizzino i fondi, affermano, come “ossigeno per le banche”. Anche sul fronte della riforma pensionistica il sindacato lamenta la mancanza di dialogo, con l'ultimo tavolo riunito a marzo.
Durante l'incontro si è parlato di un “clima esacerbato di scontro” nel Paese che non ha risparmiato i rappresentanti dei lavoratori raggiunti dalla lettera anonima diffamatoria. Riferimenti, infine, al progetto di legge sul personale medico. Bisogna ingaggiare i dottori con contratto collettivo e non con accordi ad personam, spiega la Csu. Confronto mancato, proseguono, anche sul decreto scuola.
Mauro Torresi
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