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Recessione: la fine del tunnel della crisi potrebbe essere vicina

11 apr 2009
Per il momento sono segnali deboli, la ripresa è solo intuita. Ma di questi tempi – dopo il succedersi di notizie catastrofiche che ha caratterizzato gli ultimi mesi – è già qualcosa. La fonte è autorevole: il bollettino economico di Bankitalia. Secondo via Nazionale “si intravedono segnali prospettici di allentamento della forza della recessione”.
Gli indicatori, a dire il vero, sono contraddittori: la produzione industriale nel primo trimestre di quest’anno è scesa del 5% rispetto a quello precedente; ma una parziale riscossa potrebbe venire dal settore dell’auto, grazie all’avvio degli incentivi per l’acquisto di autoveicoli ecologici.
Restano comunque incerti i tempi della ripresa economica che non potrà più contare sullo slancio dell'export e sconta il pessimismo permanente delle famiglie preoccupate per l'andamento del mercato del lavoro. Un pessimismo che non riesce ad essere attenuato nemmeno dal calo dell'inflazione e dei tassi di interesse che aiutano a sostenere i conti.
Bankitalia non si sbilancia in previsioni, ma il Bollettino riporta che «gli analisti si attendono una contrazione dell'attività economica del 2,8% e una crescita di appena lo 0,3%, ma nel prossimo anno».
Intanto negli Stati Uniti migliaia di risparmiatori piangono. Le autorità americane hanno chiuso altre due banche per fallimento: sono la Cape Fear Bank e la New Frontier Bank. Sono rispettivamente il 22esimo e il 23esimo istituto bancario americano a chiudere i battenti dall’inizio dell’anno. La sola Cape Fear Bank poteva vantava 403 milioni di dollari di depositi.

Gianmarco Morosini

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