La crisi economica globale ha inciso anche sul bilancio di Stato del Titano. L’Esecutivo chiede si tenga conto di ciò nel tavolo tripartito per il rinnovo del contratto. Disponibilità al dialogo da parte del sindacato, che chiede però al più presto una proposta concreta su cui discutere.
Il punto irrinunciabile, per il sindacato, è che la crisi non gravi interamente sulle spalle dei lavoratori. Per il resto la disponibilità al dialogo con Governo e categorie economiche è ampia.
Il punto cruciale è comunque la quantificazione dell’aumento salariale. “Nel documento presentato lo scorso anno – afferma il Segretario della CSdL Giovanni Ghiotti – avevamo ipotizzato un incremento del 5%; ci rendiamo conto che lo stato delle cose è cambiato: l’inflazione è scesa e la crisi è molto pesante; ma per trattare è necessario che l’Esecutivo presenti una proposta concreta, nella quale siano indicate cifre. E questo documento, atteso per lunedì scorso, deve ancora arrivare”. “Un’idea – afferma – sarebbe fare riferimento ai contratti già conclusi – quelli dell’edilizia, del commercio e dei servizi – che prevedono aumenti tra il 3 e il 3,5%”.
Ghiotti apprezza la decisione del Governo di bloccare per un anno le tariffe di acqua, luce e gas; ma rilancia chiedendo un blocco di durata pari a quella contrattuale e che riguardi anche affitti, asili nido e case di riposo.
“Non chiediamo la luna – gli fa eco il Segretario CDLS Marco Beccari – vogliamo solo ricordare che i lavoratori non hanno nessuna responsabilità in questa crisi; inoltre penalizzare eccessivamente i salari comporterebbe un’ulteriore contrazione dei consumi. Aspettiamo proposte dal Governo, finora abbiamo ragionato su ipotesi, non su cifre”. Anche per Beccari fare riferimento ai contratti già conclusi potrebbe essere un buon punto di partenza.
Gianmarco Morosini
Il punto irrinunciabile, per il sindacato, è che la crisi non gravi interamente sulle spalle dei lavoratori. Per il resto la disponibilità al dialogo con Governo e categorie economiche è ampia.
Il punto cruciale è comunque la quantificazione dell’aumento salariale. “Nel documento presentato lo scorso anno – afferma il Segretario della CSdL Giovanni Ghiotti – avevamo ipotizzato un incremento del 5%; ci rendiamo conto che lo stato delle cose è cambiato: l’inflazione è scesa e la crisi è molto pesante; ma per trattare è necessario che l’Esecutivo presenti una proposta concreta, nella quale siano indicate cifre. E questo documento, atteso per lunedì scorso, deve ancora arrivare”. “Un’idea – afferma – sarebbe fare riferimento ai contratti già conclusi – quelli dell’edilizia, del commercio e dei servizi – che prevedono aumenti tra il 3 e il 3,5%”.
Ghiotti apprezza la decisione del Governo di bloccare per un anno le tariffe di acqua, luce e gas; ma rilancia chiedendo un blocco di durata pari a quella contrattuale e che riguardi anche affitti, asili nido e case di riposo.
“Non chiediamo la luna – gli fa eco il Segretario CDLS Marco Beccari – vogliamo solo ricordare che i lavoratori non hanno nessuna responsabilità in questa crisi; inoltre penalizzare eccessivamente i salari comporterebbe un’ulteriore contrazione dei consumi. Aspettiamo proposte dal Governo, finora abbiamo ragionato su ipotesi, non su cifre”. Anche per Beccari fare riferimento ai contratti già conclusi potrebbe essere un buon punto di partenza.
Gianmarco Morosini
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