La prossima riunione del tavolo tripartito, con ogni probabilità, sarà quella definitiva. Ancora – tuttavia - non è stata decisa una data: i lavori del Consiglio Grande e Generale, del resto, si protrarranno per tutta la prossima settimana, così come le assemblee dei Quadri delle organizzazioni dei lavoratori. I contatti a livello informale, ovviamente, proseguiranno ma è assai probabile che il tavolo tripartito non sarà convocato prima di una decina di giorni. Tra i membri del Governo c’è ottimismo. “Il nuovo testo elaborato in queste ore – fa sapere il segretario di Stato al lavoro Marcucci – tiene conto delle esigenze di tutti; abbiamo smussato quegli ultimi angoli che avevano impedito, mercoledì scorso, di chiudere la trattativa. Ora attendiamo una risposta dalle parti, ma siamo fiduciosi”. La CSU, dal canto suo, aveva definito non soddisfacente l’ultimo incontro. “La prossima settimana potrebbe essere interlocutoria – afferma il segretario della CDLS Marco Beccari – ma ci si sta muovendo. I giochi sono aperti”. “E’ il momento di chiudere – dice Carlo Giorgi dell’ANIS – prima si interviene e prima si esce dalla crisi; dobbiamo mandare un segnale chiaro agli investitori”. Giorgi conferma che il nodo decisivo da sciogliere resta quello della flessibilità; ma dichiara anche di essere rimasto perplesso dalle richieste salariali proposte dalla CSU. “Mantenere la pace sociale è importante – conclude – ma gli importi proposti dal sindacato superano nettamente la soglia dell’inflazione”.
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