La conferma arriva direttamente dalla Csu, impegnata, attraverso i propri legali, nelle verifiche delle firme depositate al Tribunale Commissariale. Poco più di 500 sottoscrizioni, lo ricordiamo, su cui i legali di CSdL e CDLS stanno accertando la sussistenza delle caratteristiche previste dalla legge del 1961 per aderire a qualsiasi organizzazione sindacale. “Qualche firmatario, già iscritto nelle nostre liste – fanno sapere CSdL e CDLS – avrebbe infatti accettato di sostenere l’USL, senza sapere si trattasse di una vera e propria adesione”. Scade comunque il 29 luglio il termine ultimo per presentare opposizione al riconoscimento giuridico del terzo sindacato. Sarà il magistrato del lavoro Gilberto Felici a decidere. Resta però avvolta nel mistero l’identità dei promotori di questa nuova sigla sindacale. Due le ipotesi più accreditate al momento: secondo la prima, l’USL farebbe capo ad un nucleo di tecnici all’interno dell’Istituto Sicurezza Sociale, che già in passato avevano costituito un’associazione; nella seconda ipotesi, si presume che alle sue spalle vi sia la UIL, il sindacato italiano non rappresentato a San Marino dalle due attuali confederazioni. Con il riconoscimento del terzo sindacato, verrebbe inoltre messo in discussione il meccanismo di distribuzione dei contributi dello 0,40, ora diviso a metà tra CSdL e CDLS. In ballo c’è una grossa fetta di torta. Ad oggi, il contributo sindacale accertato per il 2007 risulta in totale di 1milione 868mila euro. Budget che, con l’eventuale riconoscimento dell’USL, andrebbe spartito equamente tra le tre organizzazioni sindacali. Entrerebbero in gioco infine anche le quote associative dello 0,20. Attualmente, per effetto di un patto interno alla CSU, vengono anch’esse spartite a metà tra CSdL e CDLS.
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