La scadenza per un accordo con Svizzera, Andorra, Monaco, Liechtenstein e San Marino è fissata alla fine di giugno. Lo afferma il ministro delle finanze irlandese, Charlie McCreevy, presidente di turno dell’Unione Europea. Il vertice dei ministri Ecofin, la prima allargata a 25 paesi dopo i recenti nuovi ingressi, hanno preso in esame la situazione debitoria delle nazioni europee, rinviando, ad esempio, l’early warning per l’Italia, il cosiddetto cartellino giallo per il mancato mantenimento del debito pubblico sotto il 3 per cento, come previsto dal patto di stabilità. Sul fronte della fiscalità al risparmio, ribadita la volontà di chiudere la partita entro la fine di giugno. Ricordati, nell’incontro a Bruxelles, i colloqui con San Marino del 21 aprile e del 10 maggio, con le autorità del Titano, come pure quelli con Andorra Monaco e Liechtenstein. La Repubblica ha ribadito la sua ferma posizione: nessuna firma se non si estende la direttiva sulla madre e figlia. Confermando l’accettazione senza riserve dei 4 pilastri del progetto, il Governo sammarinese punta all’adozione dell’articolo 16 del testo, così come avvenuto per l’intesa con la Svizzera. E’ una questione di pari dignità fra paesi terzi - spiegano i segretari di stato alle Finanze, gli Esteri e l’Industria - non si vede la ragione perché sia accordato al Governo elvetico quello che invece non si vuole riconoscere a San Marino; è un punto importante per lo sviluppo economico del Paese. Condizioni che all’unione pone anche il Lussemburgo, che proprio nel mese di giugno raccoglierà il testimone dell’Irlanda e assumerà la presidenza di turno dell’Unione Europea.
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