L’Anno internazionale della montagna dell’Onu del 2002 ha aumentato la consapevolezza globale sull’importanza delle montagne, ha stimolato la costituzione di comitati nazionali in 78 Paesi e rafforzato le alleanze promuovendo la creazione del partenariato internazionale per lo sviluppo sostenibile in regioni di montagna. Così, dall'anno successivo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di dedicare alla montagna una Giornata internazionale, fissata per ogni 11 dicembre.
In occasione del 10° anniversario dell’Anno Internazionale della Montagna, festeggiato nel 2012, la FAO ha avviato un riesame del concetto di International Mountain Day, al fine di rivedere la propria missione e migliorare il suo impatto. L’obiettivo dell’IMD è il far crescere una maggiore consapevolezza sullo sviluppo sostenibile delle regioni montane e per questo si rivolge a diverse fasce di pubblico, in particolare a coloro che non sono consapevoli dell’importanza delle montagne per la salute ecologica del mondo e il benessere di miliardi di persone. Si è puntato dunque a sensibilizzare i diversi soggetti in un maggiore impegno nel ruolo dello sviluppo sostenibile, sia le istituzioni e che la società civile. Particolare attenzione viene pertanto data al coinvolgimento dei giovani in uno sviluppo sostenibile globale, perché saranno loro i futuri attori di questo gioco.
“Le montagne, che coprono un quarto della superficie terrestre e ospitano il 12% della popolazione mondiale – ha scritto Rojas-Briales, Vice Direttore Generale del Dipartimento Forestale della FAO, in un editoriale su Repubblica -, sono tra gli habitat più minacciati: deforestazione, sfruttamento indiscriminato del territorio, alti tassi di emigrazione, attività minerarie e turismo spesso mal gestiti e dannosi per l’ecosistema. Nonostante le comunità montane siano quelle che a livello globale meno contribuiscono alle emissioni di gas serra, sono paradossalmente tra quelle che più risentono degli effetti negativi del cambiamento climatico con lo scioglimento dei ghiacciai e l’arretramento del permafrost, mentre inondazioni, frane e valanghe diventano sempre più frequenti”.
In occasione del 10° anniversario dell’Anno Internazionale della Montagna, festeggiato nel 2012, la FAO ha avviato un riesame del concetto di International Mountain Day, al fine di rivedere la propria missione e migliorare il suo impatto. L’obiettivo dell’IMD è il far crescere una maggiore consapevolezza sullo sviluppo sostenibile delle regioni montane e per questo si rivolge a diverse fasce di pubblico, in particolare a coloro che non sono consapevoli dell’importanza delle montagne per la salute ecologica del mondo e il benessere di miliardi di persone. Si è puntato dunque a sensibilizzare i diversi soggetti in un maggiore impegno nel ruolo dello sviluppo sostenibile, sia le istituzioni e che la società civile. Particolare attenzione viene pertanto data al coinvolgimento dei giovani in uno sviluppo sostenibile globale, perché saranno loro i futuri attori di questo gioco.
“Le montagne, che coprono un quarto della superficie terrestre e ospitano il 12% della popolazione mondiale – ha scritto Rojas-Briales, Vice Direttore Generale del Dipartimento Forestale della FAO, in un editoriale su Repubblica -, sono tra gli habitat più minacciati: deforestazione, sfruttamento indiscriminato del territorio, alti tassi di emigrazione, attività minerarie e turismo spesso mal gestiti e dannosi per l’ecosistema. Nonostante le comunità montane siano quelle che a livello globale meno contribuiscono alle emissioni di gas serra, sono paradossalmente tra quelle che più risentono degli effetti negativi del cambiamento climatico con lo scioglimento dei ghiacciai e l’arretramento del permafrost, mentre inondazioni, frane e valanghe diventano sempre più frequenti”.
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