Abbiamo sentito Fausto Biloslavo sul “dossier Zaporizhzhia”, ed i possibili sviluppi della situazione sui campi di battaglia; da tempo infatti i fronti appaiono in stallo, nonostante l'annuncio da parte di Kiev – proprio in queste ore – dell'avvio di una controffensiva nell'oblast di Kherson. Quanto agli attacchi alla centrale nucleare – accompagnati quotidianamente da un rimpallo di accuse -, il giornalista di guerra afferma come sia “difficile credere che i russi si bombardino da soli”. “Anche negli ultimi giorni sono caduti dei razzi, ma erano razzi che sembra arrivino da parte ucraina, perché i russi furbescamente” hanno messo “piccole basi vicino alla centrale”. Infrastruttura “fondamentale” - continua -, “perché se i russi staccano la spina una bella fetta dell'ucraina resta senza elettricità” e dunque senza riscaldamento per l'inverno. “Per questo è attualmente necessaria un'ispezione dell'AIEA. Quanto alle operazioni militari ritiene che l'attuale stallo non sia destinato a durare. “Temo che i russi si stiano riorganizzando e preparando” per quella che è una “conquista inevitabile nella mente di Putin”: il Donbass; occupato “per metà”, e dove si sta combattendo duramente. “Anche con le armi occidentali – rimarca Biloslavo -, gli ucraini non possono vincere come vogliono loro, cioè buttare fuori i russi”; possono tuttavia “resistere e logorare i russi”. Che “a loro volta non vinceranno come speravano all'inizio” con una sorta di “blitzkrieg” subito fallita; però “avanzeranno, magari lentamente”. “Il mio timore più grande – sottolinea il giornalista di guerra - è che dopo la conquista purtroppo temo inevitabile e sanguinosa del Donbass, Putin proponga una sorta di pax russa”; “ovviamente gli ucraini non lo accetteranno e la guerra continuerà più aspra che mai”, con l'obiettivo finale del Cremlino che potrebbe essere Odessa. In questa situazione Biloslavo paventa infine la possibilità di un intervento militare “senza il cappello della NATO” di alcuni Paesi – come Polonia, Repubblica Ceca e baltici - guidati dall'Inghilterra; “soprattutto se la nuova Premier sarà Liz Truss”.