Gli investigatori della National Transportation Safety Board (Ntsb), l'agenzia governativa che indaga sugli incidenti nei trasporti civili, ha recuperato la 'scatola nera' del cargo Dali' che ieri ha urtato e fatto crollare il Francis Scott Key Bridge di Baltimora. Lo riferisce la Cnn. In giornata sono attese ulteriori informazioni sugli accertamenti in corso per individuare le cause dell'incidente.
Sarebbero di origine centro e sudamericana i sei operai ritenuti ormai morti nel crollo del ponte, sul quale stavano riparando le buche poco prima dell'impatto. Lo riferiscono i media Usa. Tra loro un cittadino di El Salvador e uno dell'Honduras, padri rispettivamente di tre e due figli ed entrambi in Usa da almeno 20 anni. Nella lista anche due guatemaltechi e alcuni messicani. Le ricerche dei sommozzatori sono ancora in corso per recuperare i loro corpi.
Una squadra di élite della Guardia Costiera degli Stati Uniti sta intanto esaminando tredici container danneggiati - alcuni contenenti materiali potenzialmente pericolosi - che erano a bordo della nave.
L'Associazione dei comandanti degli Stati Uniti fa sapere che la nave “Dali, il cargo battente bandiera di Singapore che si è schiantato sul ponte abbattendolo, è andata in "blackout totale" poco prima dell'impatto. Prima di scontrarsi con il ponte, l’equipaggio della nave aveva inviato un avviso di emergenza dicendo di averne perso il controllo: questo aveva permesso alle autorità di sgomberare quasi del tutto il ponte e deviare il traffico su altre strade. Al momento dell’impatto quindi le automobili sul ponte erano poche, ma c’era comunque una squadra di operai che stava riparando delle buche.
La nave era partita poco prima dal porto di Baltimora ed era diretta a Colombo, in Sri Lanka. La portacontainer aveva superato gli ultimi controlli obbligatori nel 2023. Le otto persone coinvolte nell'incidente erano operai di una società edile che esegue regolarmente lavori di manutenzione dei ponti gestiti nello stato del Maryland.