Una "guerra fredda" a suon di esercitazioni militari è in atto tra Cina e Taiwan, ormai da sei giorni, dopo la visita a Taipei della speaker della Camera americana Nancy Pelosi. E se da una parte nelle parole si abbassano i toni, con Pechino che annuncia “finite le manovre, ora pattugliamenti regolari”, dall'altra, nella pratica, anche oggi una ventina di navi cinesi e taiwanesi si sfidano restando sulla cosiddetta “linea mediana”, non riconosciuta da Pechino, ma tradizionalmente rispettata. L'esercito cinese aveva anche annunciato esercitazioni con proiettili veri per i prossimi giorni e ora minaccia: “Vogliamo una pacifica riunificazione, ma non ci impegniamo a rinunciare all'uso della forza”. Taiwan frena: “Non abbassiamo la guardia. Dieci navi e 36 jet cinesi rilevati attorno all'isola. Così ignora la realtà”. La situazione ha suscitato l'irritazione del Regno Unito, la cui ministra degli Esteri ha convocato l'ambasciatore cinese.