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Dubai si prepara a riaprire al turismo

10 mag 2020
Dubai si prepara a riaprire al turismo
Dubai si prepara a riaprire al turismo

Distanziamento sociale sugli aerei e negli aeroporti, controlli medici, capacità limitata negli hotel, protocolli di pulizia rigorosi, niente buffet nei ristoranti. Così Dubai si sta preparando a riaprire al turismo, a partire da luglio, se le condizioni non solo qui nel Paese, ma a livello globale, lo permetteranno. Sarà una riapertura graduale, che potrebbe proseguire o slittare fino a settembre, ha dichiarato Helal Al Marri, direttore generale del Dipartimento del turismo e del commercio di Dubai. 

Un'urgenza per un Paese, come gli Emirati Arabi, che basava gran parte della propria economica proprio sul turismo. Secondo le stime pubblicate dall'International Air Transport Association (IATA), il Coronavirus potrebbe costare alle compagnie aeree del Golfo oltre 7 miliardi di dollari, con un crollo del 51% rispetto al 2019. L'industria aeronautica nella più ampia regione del Medio Oriente generava 130 miliardi di dollari all'anno, pari al 4,4% del prodotto interno lordo.  Negli Emirati Arabi, dopo decenni di investimenti che hanno reso i suoi aeroporti e le sue compagnie aeree tra le prime al mondo, solo il settore aeronautico produceva oltre 700.000 posti di lavoro con una incidenza del 13,3% sul PIL.

Dubai lo scorso anno ha ospitato oltre 16 milioni di visitatori, e il turismo supporta anche i settori della vendita al dettaglio, dei trasporti e delle costruzioni. Per Expo 2020, ora ufficialmente rimandato di un anno, il progetto era di arrivare a 160.000 camere di hotel disponibili

E mentre l'Organizzazione mondiale del turismo prevede che, in Medio Oriente, la ripresa comincerà nel quarto trimestre del 2020, principalmente con il  mercato interno, i contagi negli Emirati Arabi sembrano sotto controllo: nonostante la parziale riapertura delle attività commerciali e degli uffici, ormai da due settimane, la curva di crescita è costante, con circa 500 nuovi casi al giorno, e con 25.000-30.000 tamponi quotidiani.  Anche dal punto di vista delle cure il Paese è all'avanguardia, tanto che il numero di morti è molto limitato, finora 174 persone su 16.800 contagi, ed aumenta ogni giorno la percentuale di guarigioni.

Oltre ad impiegare la terapia del plasma, è in corso una sperimentazione con le cellule staminali, che ha dato risultati incoraggianti. Secondo la recente classifica di Forbes sui quaranta Paesi al mondo più sicuri e che hanno saputo meglio gestire l'epidemia, gli Emirati Arabi sono diciottesimi.


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