Lo Stato Ebraico parla di 140 obiettivi attaccati. Nel mirino la Jihad Islamica, accusata di aver lanciato – in questi giorni – centinaia di razzi verso Israele; quasi tutti intercettati. Eliminati 2 comandanti militari dell'organizzazione, oltre agli arresti avvenuti in Cisgiordania. L'operazione “Breaking Dawn” “continuerà per quanto necessario”, aveva dichiarato il Premier israeliano Lapid. Poi la svolta, con voci sempre più insistenti di un cessate il fuoco, mediato dall'Egitto, a partire da questa sera. Da finalizzare i dettagli. Tregua di fondamentale importanza, se concretizzata; si teme infatti una partecipazione ai combattimenti di Hamas. Secondo fonti palestinesi sarebbero 29 – fino ad ora - le vittime, inclusi 6 bambini; alcuni dei quali deceduti a causa di un'esplosione a Jabalya. I militari israeliani hanno respinto le accuse, attribuendo l'accaduto ad un razzo difettoso della Jihad Islamica. In Ucraina, intanto, è sempre più difficile separare la realtà dalla propaganda. Caso esemplare il rimpallo di responsabilità, per i bombardamenti sul sito della centrale nucleare di Enerhodar; da mesi, peraltro, sotto il controllo delle forze russe. Che parlano oggi di colpi di artiglieria ucraina caduti nella zona di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito. Kiev continua invece a puntare il dito contro il Cremlino, sostenendo che l'intento sia quello di interrompere l'elettricità nel sud del Paese. Denunciato anche il lancio di missili contro insediamenti sulla sponda nord del Dnipro. Reale - al netto dello scambio di accuse - il rischio di un disastro nucleare; tanto che il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha prospettato l'invio di una missione di sicurezza alla centrale. Segnali di speranza, invece, dalla partenza – dai porti ucraini - di altre navi cariche di prodotti alimentari; una di queste diretta in Italia. Non si placano, infine, le tensioni nel Mar Cinese Meridionale, dopo la visita a Taiwan di Nancy Pelosi. In via di esaurimento le manovre militari della Repubblica Popolare; ma questa volta è Taipei ad annunciare esercitazioni di artiglieria su larga scala. La Speaker della Camera – ha dichiarato Donald Trump - “porta caos, ed è quello che sta accadendo in Cina e Taiwan”. L'ex Presidente, intervenendo dal palco della conferenza dei conservatori, è poi tornato a suggerire una sua possibile candidatura nel 2024.