Il dipartimento statunitense dell'Energia annuncerà domani, in una conferenza stampa, che gli scienziati sono stati in grado, per la prima volta nella storia, di produrre una reazione di fusione nucleare che genera più energia di quella necessaria per innescarla. Lo scrive il Washington Post parlando di "una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica". Si tratterebbe del "Santo Graal" dell'energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito sin dagli anni '50, in quanto fonte di energia pulita e potenzialmente illimitata.
Mentre nelle centrali a fissione nucleare si produce energia sfruttando il fenomeno della scissione degli atomi, nella fusione, banalizzando e riassumendo, i nuclei leggeri di due o più atomi si fondono fino a creare un nucleo più pesante, con contemporaneo rilascio di energia. Per ottenere in laboratorio reazioni di fusione è necessario portare una miscela di deuterio e trizio a temperature elevatissime (100 milioni di gradi) per tempi abbastanza lunghi, in modo che l’energia liberata dalle reazioni di fusione possa compensare sia le perdite, sia l’energia usata per produrlo.
Quindi, mentre nella fissione nucleare si spezzano i legami energetici del nucleo di un atomo pesante per ottenere due suoi frammenti con restituzione di una parte dell’energia spesa per tenerli uniti; nella fusione, invece, nuclei di elementi leggeri si fondono insieme generando nuclei di elementi più pesanti. È ciò che succede nel Sole e nelle stelle, in cui si uniscono nuclei di idrogeno per ottenere nuclei di elio più pesante.