Il direttore dell'Fsb, i servizi di sicurezza russi, Alexander Bortnikov, ha dichiarato all'agenzia Ria Novosti che i servizi segreti dell'Ucraina hanno contribuito all'attentato terroristico di Mosca che è stato perpetrato da islamisti radicali al Crocus City Hall, aggiungendo che gli attentatori sono stati "addestrati da Kiev in Medio Oriente". Ma non solo; i risultati preliminari dell'inchiesta indicherebbero anche un coinvolgimento di Stati Uniti e Gran Bretagna.
La Russia risponderà con misure di rappresaglia, di cui accusa Kiev. Per Bortnikov il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirylo Budanov, è un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia.
L'intelligence russa ha poi dichiarato che un cittadino appartenente a un gruppo filo-ucraino è morto nell'esplosione di un ordigno che avrebbe avuto con sè durante il suo arresto nella regione di Samara, mentre stava pianificando un attentato. "Quando il responsabile del crimine è stato arrestato, l'ordigno che aveva in mano è esploso. I membri delle forze di sicurezza e la popolazione civile non sono rimasti feriti", ha dichiarato l'Fsb, senza precisare se l'esplosione sia stata intenzionale o accidentale. Sempre per i servizi, l'uomo era un membro del Corpo dei volontari russi.
"Dopo la menzogna di Putin, ora le menzogne vengono ufficialmente diffuse da Patrushev e poi dal capo dell'Fsb Bortnikov. Domanda: perché questa manifestazione dimostrativa di inadeguatezza collettiva?". Lo scrive su X il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. "Ci sono fatti inconfutabili, comprensione comune (in diversi Paesi) delle cause e delle conseguenze e completa incredulità anche da parte dei Paesi neutrali riguardo alla pista ucraina nell'attacco terroristico", ha aggiunto Podolyak.