Dai numeri forniti dall’Emissions Trading System dell’Unione Europea, le compagnie aeree sono le principali responsabili di emissioni di CO2 in 4 Paesi comunitari: Regno Unito, Irlanda, Norvegia e Svezia; mentre in altri 12 Stati europei, le compagnie aeree rientrano tra le prime 10 industrie più inquinanti. Solo lo scorso anno, le emissioni causate dai voli in Europa sono aumentate del 4,9% (26% se si considerano gli ultimi 5 anni), in controtendenza rispetto ad altri comparti industriali. Una situazione che, secondo gli esperti del gruppo Transport&Environment, potrebbe essere drasticamente ridimensionata qualora venissero introdotti sistemi di tassazione efficienti sul consumo di carburante da cui le compagnie aeree sono attualmente esenti. Il sistema ETS prevede un contributo che le compagnie devono versare in compensazione delle loro emissioni pari a circa 700 milioni di euro annui complessivi, una cifra di molto inferiore rispetto a quella risparmiata grazie all’esenzione della tassa sul cherosene che, secondo le stime, arriverebbe a quota 9 miliardi di euro annui. “Le compagnie aeree sono il nuovo carbone", ha affermato il responsabile per l’aviazione di Transport&Envirnment Andrew Murphy. Diversamente da quanto accade per le auto, i camion e i treni, le compagnie aeree non hanno limiti alla loro crescita nelle emissioni. I Governi europei – conclude - devono cominciare a chiedere al settore dell’aviazione tagli reali sulle emissioni”.
Inquinamento senza limiti. "Le compagnie aeree sono il nuovo carbone"
29 giu 2019
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