Nonostante il decesso di una ragazza di 29 anni per COVID - al momento la vittima più giovane in Israele - e il parto cesareo di una 27enne ricoverata e in ventilazione polmonare, per la prima volta dall'inizio della crisi crescono le guarigioni, che superano i nuovi contagi, e diminuisce il numero di pazienti in terapia intensiva. Gli esperti ritengono che il picco sia ormai superato e il lockdown è stato gradualmente ridotto, ma restano obbligatorie le mascherine e i guanti in pubblico. Ad oggi le vittime israeliane dell’epidemia sono 174 mentre quelle palestinesi sono tre.
Sul versante politico Benny Gantz e Benyamin Netanyahu hanno firmato l'intesa per un governo di emergenza nazionale in Israele. Da segnalare anche la protesta a Tel Aviv di duemila elettori insoddisfatti della possibile alleanza fra i due leader, una manifestazione atipica per il distanziamento di due metri fra tutti i partecipanti. Gli scienziati intanto continuano a cercare soluzioni per frenare l’epidemia e facilitare la ripresa. La Next-Gen ha creato un test rapido per identificare il virus. Soffiando in un dispositivo come l’etilometro, l’apparecchio in un minuto riconosce il COVID nel respiro anche in pazienti asintomatici; una prevenzione molto utile negli aeroporti. I ricercatori del Technion invece hanno sviluppato un kit per il test a casa in un’ora. E’ stato poi rilevato che il Coronavirus può diffondersi nell’aria fino a 4 metri, quindi ben oltre la distanza di sicurezza, e sopravvivere a un'esposizione prolungata ad alte temperature, resistendo fino a 15 minuti a 92 gradi. Al momento solo le sostanze chimiche riescono a distruggerlo, e la strada per il vaccino è ancora lunga. Il professor Gershoni dell’Università di Tel Aviv, che studia questo tipo di virus da 15 anni, ha dichiarato che siamo a due terzi del cammino, ma ci vorrà quasi un anno. E, fino ad allora, quella con il COVID dovrà essere una lunga convivenza.
Massimo Caviglia