Il ministro della Sanità israeliano, oggi in Ucraina per visitare l'ospedale da campo costruito da Israele con 60 medici e per 150 pazienti, ha denunciato i crimini di guerra russi e i crudeli massacri avvenuti nel sobborgo di Bucha dopo che le truppe russe si sono ritirate dalla regione di Kiev. “Non possiamo distogliere lo sguardo da questo massacro – ha sottolineato – né dai crimini commessi dalla Russia: crimini di guerra, crimini contro i diritti umani e contro la democrazia”. Già ieri il ministro degli Esteri Lapid aveva duramente condannato le esecuzioni sommarie dei civili, le torture e le fosse comuni con oltre 400 corpi.
E oggi anche il ministro della Difesa Gantz ha definito la carneficina di Bucha “un crimine molto grave”, sostenendo che “perfino in guerra devono essere mantenuti standard di condotta che non danneggino i civili durante i combattimenti”. Eppure, nonostante i residenti di Bucha abbiano raccontato di come le truppe russe siano andate di casa in casa, portando via le persone e sparando ai civili senza alcun motivo, il ministro Lieberman, di origini russe, si è rifiutato di condannare apertamente Mosca per le atrocità commesse, sostenendo che “le parti si accusano reciprocamente della strage, quindi occorre mantenere una posizione equidistante” fino a quando non saranno accertate le responsabilità. L’ambasciatore ucraino ha subito risposto invitando “il signor Lieberman a vedere di persona i corpi dei civili e incontrare le donne legate e violentate per sapere cosa è successo davvero”.
Intanto la Siria spera che la guerra non finisca presto. Con il Paese in difficoltà economiche sono molti i siriani reclutati a pagamento per combattere in Ucraina con la Russia. Come i Ceceni del sanguinario Kadyrov, sono almeno sedicimila i miliziani dal Medio Oriente, con un ingaggio dai due ai tremila dollari al mese fino a settemila per i comandanti. I volontari, di età fra i 25 e i 40 anni, devono essere in grado di percorrere un chilometro in cinque minuti e soprattutto devono ricevere l'approvazione dei servizi segreti siriani. Poi l'addestramento presso una base russa nel distretto di Latakiya. Ma non hanno previsto la resistenza ucraina. E, dato che la Russia non paga risarcimenti per chi muore o viene ferito, durante la ritirata non rimane che prendersela con i civili.
Massimo Caviglia