In una vignetta pubblicata oggi su un quotidiano, la bandiera israeliana a forma di mascherina sventola a mezz’asta. Inizia infatti questa sera Yom HaZikaron, il Giorno del Ricordo, in cui Israele commemora i soldati caduti e le vittime degli attentati terroristi. Al tramonto di domani sarà Yom HaAtzmaut, in cui si festeggia l'Indipendenza dello Stato d’Israele. Due ricorrenze che, a causa del COVID, si svolgeranno in modo atipico, senza funzioni pubbliche nei cimiteri e senza cortei in piazza.
Per la seconda volta invece si è svolta a Tel Aviv una manifestazione di duemila persone - sempre a distanza di sicurezza - contrarie all’accordo di governo tra Gantz e Netanyahu. E l’ex compagno di partito del Generale, il giornalista Lapid, ha proposto a Netanyahu di votare insieme qualora intendesse bloccare la rotazione del premier tra 18 mesi, per impedire a Gantz di diventare Primo Ministro.
Intanto, dopo le critiche dell’opinione pubblica per la gestione dell’emergenza sanitaria, il ministro della Salute ha informato il Presidente del Consiglio che intende dimettersi. Criticato per l’inesperienza nel settore, perché proveniente dall’ambiente ultraortodosso, Litzman era stato a sua volta contagiato dal virus per aver partecipato ad una funzione religiosa pubblica, vietata dal suo stesso ministero. Ora chi ricoprirà la sua posizione nel governo sarà responsabile di guidare il Paese attraverso la prossima fase della pandemia. Gli oltre 15mila contagi e i 203 morti in un piccolo Stato con 8 milioni di abitanti sta portando la maggioranza degli israeliani a chiedere che il Ministero della Salute venga affidato al direttore di uno dei tre grandi ospedali del Paese.
Perché è sempre più forte l’esigenza che – soprattutto in campo medico – siano gli scienziati a valutare come agire invece dei politici.
Massimo Caviglia