Truppe cinesi andranno in Russia per un ciclo di esercitazioni congiunte con Mosca e anche con altri Paesi tra cui India, Bielorussia e Tagikistan. La notizia arriva in questo 175° giorno di guerra in Ucraina, che sul campo ha visto Kiev mettere a segno un altro importante colpo in Crimea. Dopo avere distrutto, una settimana fa, una decina di aerei russi in una base militare, ieri è stato preso di mira un deposito di armi nel nord della penisola annessa da Mosca, provocando diverse esplosioni ed una rapida controffensiva: bombardata Odessa nella notte e pressione intensificata in tutto il nord dell'Ucraina. Sul fronte sud resta incandescente invece la situazione alla centrale di Zaporizhzhia, tanto che la Nato ha chiesto una ispezione urgente. Tornando all'invio di truppe cinesi, l'annuncio di cui si diceva del ministero della Difesa di Pechino è maturato dopo tensioni crescenti tra Pechino e Washington, a causa della famosa visita della speaker della Casa Bianca Nancy Pelosi, considerata dalla leadership comunista un assist alle forze indipendentiste di Taipei. Nonostante sottolinei l'assenza di un qualsiasi legame delle esercitazioni con la situazione internazionale attuale, Pechino ringrazia Putin per il “sostegno coerente e fermo su Taiwan”, in linea con quella partnership “senza limiti” annunciata al mondo poche settimane prima che Mosca iniziasse la ”missione militare speciale” in Ucraina. Domani a Leopoli trilaterale tra Zelensky, Erdogan e Guterres. Il segretario generale dell'Onu è atterrato poco fa e si dice fiducioso sul vertice, che avrà sul tavolo con ogni probabilità anche il dossier grano. L'intesa tra le parti continua a reggere e finora oltre 15 navi cariche di cereali hanno lasciato i porti ucraini.