Secondo Mosca, che ha il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, sono gli ucraini a lanciare razzi nei pressi dell'impianto, l'ultimo a soli 10 metri da un deposito di combustibile nucleare esaurito. Per Kiev invece – come sostenuto oggi stesso anche dall'agenzia atomica ucraina Energacom – sono le forze russe a bombardare, oltre a non essere in grado di garantire la sicurezza dell'impianto utilizzato in realtà anche come scudo per depositare armamenti. Di fatto l'agenzia internazionale per l'energia atomica non ha avuto accesso alla centrale e quindi non può confermare i rapporti contrastanti delle due parti in guerra. Il direttore dell'Aiea Rafael Grossi lo ha riferito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, riunitosi su richiesta di Mosca. Grossi ha anche messo in guardia da conseguenze molto gravi se gli attacchi dovessero continuare. Il rappresentante permanente della Russia presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov ha intanto dichiarato che la Russia è pronta a contribuire all'organizzazione di una visita alla centrale degli esperti Aiea mentre l'ex presidente e n°2 del Consiglio di Sicurezza Nazionale Dmitry Medvedev, con linguaggio sprezzante, ha detto che “Kiev e i loro sostenitori occidentali sembrano pronti a scatenare un'altra Chernobyl mentre le accuse alla Russia, sono sciocchezze al 100% e nemmeno l'Onu ci crede. Nel frattempo la Repubblica Ceca, presidente di turno dell'Unione Europea, intende proporre lo stop ai visti per i cittadini comuni russi in tutta l'Ue.