L'unica cosa certa, nell'attuale caos libico, è che il numero delle vittime, a causa degli scontri in atto, è in continuo aumento. L'OMS parla di 220 morti, tra cui molti bambini. Più di 30.000, gli sfollati. “Conquisteremo Tripoli prima dell'inizio del Ramadan”, ovvero entro il 6 maggio. E' l'annuncio fatto dalle milizie fedeli al Generale Haftar. Ma la sua offensiva verso la Capitale, starebbe incontrando più difficoltà del previsto; e questo potrebbe agevolare, in un qualche modo, un cessate il fuoco. Su tale ipotesi abbiamo sentito Fulvio Scaglione. Dietro Haftar – sottolinea l'ex vice direttore di Famiglia Cristiana – vi sono forze determinate alla guerra. Si è molto speculato, in queste ore, sulla telefonata di ieri fra Donald Trump e Khalifa Haftar; tanto che alcuni hanno ipotizzato un imminente sostegno, di Washington, all'offensiva dell'”uomo forte della Cirenaica”. Gli Stati Uniti, puntualizza Scaglione, poggiano molto - per le loro politiche mediorientali e nordafricane – su Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti; e dunque hanno gli strumenti per esercitare un'influenza su Haftar.
Nel servizio l'intervista a Fulvio Scaglione - giornalista