Israele stringe i tempi dell'attacco a Rafah, ultima roccaforte di Hamas nel sud di Gaza dove potrebbero essere tenuti prigionieri gli ostaggi, e rifugio per oltre un milione di palestinesi in fuga. L'esercito ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine meridionale con Gaza, al valico israeliano di Kerem Shalom, vicino a Rafah, come hanno riferito giornalisti che hanno visto il movimento dei mezzi militari.
Un'operazione sostanzialmente già annunciata nel pomeriggio di giovedì, quando l'esercito israeliano (Idf) ha informato il governo che le sue forze hanno completato i preparativi per entrare a Rafah e che la data dipende solo dal gabinetto di guerra.
L'Idf ha aggiunto che la brigata 162, finora nel nord e nel centro della Striscia, si è avvicinata alla città meridionale. Uscendo dal teso e prolungato gabinetto di guerra, un alto ufficiale israeliano ha parlato chiaro: "Siamo diretti a Rafah senza dubbio. Non c'è contraddizione tra questa operazione e un accordo per la restituzione degli ostaggi. Più ci avviciniamo a Rafah, più il coinvolgimento egiziano aumenta, naturalmente".