Dopo una intensa notte di scambi di raid tra Mosca e Kiev, si è aperta l’ultima giornata di voto in Russia. L'ombra di Navalny si allunga sul terzo giorno di voto per le elezioni presidenziali in Russia dove, afferma Mosca, l'affluenza nazionale ha superato il dato finale del 2018. Ma l'attenzione internazionale si concentra sulle lunghe file che si sono formate nei seggi elettorali in tutto il paese, a mezzogiorno, a partire dalla capitale che ha raccolto così l'appello agli elettori del dissidente, morto improvvisamente in prigione il mese scorso. Agli elettori è stato chiesto di attendere fino a mezzogiorno del terzo e ultimo giorno delle elezioni presidenziali – oggi appunto- per esprimere il proprio voto in segno di solidarietà con Navalny che aveva spinto per elezioni libere ed eque in Russia e per protestare contro la presa autoritaria al potere del presidente Vladimir Putin. Almeno 47 i fermi in tutta la nazione, in una giornata iniziata dopo l'intensa scambio notturno di raid tra Mosca e Kiev. Le proteste del “Mezzogiorno contro Putin” avrebbero dovuto travolgere i seggi elettorali e dimostrare l'elevato numero di elettori contrari alla guerra della Russia contro l'Ucraina e Putin. A Berlino si è unita alla protesta anche Yulia Navalnaya, mentre a Mosca decine di persone hanno portato la scheda elettorale con scritto il nome di Navalvy sulla tomba dell’oppositore.