Logo San Marino RTV

Presidenziali russe: prevedibile vittoria a valanga di Putin. Affluenza, sostiene Mosca, oltre il 77%

Più volte si è parlato di questa tornata come di un referendum sulla guerra. Che sta passando “il punto di non ritorno”, ha osservato dal canto suo il Premier ucraino Shmyhal

18 mar 2024

Nessuna sorpresa. Raggiunto dall'inquilino del Cremlino l'obiettivo di un consenso plebiscitario; oltre l'87% delle preferenze: un record nella Russia post-sovietica. Così come l'affluenza al 77,4%. Un dettaglio, per il resto, le notizie di file ai seggi per l'iniziativa “mezzogiorno contro Putin”, o gli sporadici episodi di ribellione alle urne; utili forse ad alimentare per qualche giorno il dibattito in Occidente. Idem le prese di posizione delle cancellerie che sostengono Kiev: “elezioni non libere né democratiche”, il refrain. Commenti talmente univoci da consolidare – paradossalmente – la narrazione di Mosca del conflitto esistenziale contro il blocco NATO. Paradigmatiche le parole di Putin; “non importa – ha tuonato - quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà”. “Hanno fallito ora e falliranno in futuro”. Una vittoria che “non ha nulla a che fare con la realtà”, ha tuttavia replicato l'ex braccio destro di Navalny, Leonid Volkov. Senonché lo stesso centro di ricerca indipendente Levada ha sottolineato come il consenso intorno al Presidente sia intorno all'80%; sostegno peraltro cresciuto dopo l'invasione dell'Ucraina. Ragioni anche economiche – è stato sottolineato – alla base dei risultati di questa tornata; posto l'accento sulla redistribuzione della ricchezza, sull'occupazione: cresciuta una volta settata la macchina produttiva sulle esigenze del conflitto. Qualora insomma il Cremlino intendesse aumentare la pressione al fronte, vi sarebbero - secondo questa lettura - le condizioni politiche per una eventuale nuova mobilitazione. Del resto si è più volte parlato di queste Presidenziali come di un referendum sulla guerra. Che sta passando “il punto di non ritorno”, ha osservato dal canto suo il Premier ucraino Shmyhal; si è rivolto allora all'Europa: nessun Paese – ha ammonito - “rimarrà indenne”, se il conflitto non avrà un esito giusto. A fronte di una situazione sul campo estremamente difficile – con una cronica penuria di munizioni -, le autorità di Kiev parevano aver tentato in questa fase di incidere sul fronte interno russo con raid da remoto e tentativi di infiltrazione nelle regioni di confine. Nel mirino, in particolare Belgorod, dove si sarebbero registrate diverse vittime civili nei bombardamenti di questi giorni; denunciata oggi la morte di due persone, fra le quali un adolescente. Seggi comunque rimasti aperti nel weekend; così come nei territori ucraini occupati; dove Mosca aveva parlato di affluenza altissima alle urne.





Riproduzione riservata ©