Diversi leader lasciano l'incontro del G20 quando prende la parola la Russia, mentre il segretario generale dell'Onu Guterres chiede di vedere Putin e Zelensky. Scaduto l'ultimatum dei russi, Mariupol non si è arresa. L'ultimo baluardo di resistenza è asserragliato nell'acciaieria Azovstal, sotto una pioggia di bombe. È il 56esimo giorno di guerra. Nella città portuale martoriata sono seimila i civili da evacuare, grazie a un accordo per un corridoio umanitario. E proprio lì, a Mariupol, le forze russe vorrebbero marciare il 9 maggio, per la parata militare che celebra la vittoria sui nazisti. Il fronte caldo dunque è a est, nel Donbass, che la Russia vorrebbe controllare per intero, mantenendo un collegamento terrestre con la Crimea: secondo alcuni analisti è questa la battaglia decisiva.
Il Cremlino da una parte testa un nuovo missile balistico intercontinentale per “far riflettere chi ci minaccia” - dice Putin -, dall'altra afferma di aver offerto una proposta per riprendere i negoziati a Kiev, che però replica: “A noi non è arrivato nessun documento”. Zelensky torna a chiedere aiuti militari, ammonendo: “Se avessimo tutte le armi che avevamo chiesto, la guerra sarebbe già finita”. Oltreoceano, dagli Stati Uniti è in arrivo un nuovo pacchetto di armi da 800 milioni di dollari.
Arrivano sanzioni poi nel mondo dello sport: il comitato organizzatore del torneo di Wimbledon annuncia: “Stop ai tennisti russi e bielorussi”. Decisione presa in accordo con il governo britannico dopo lo scoppio della guerra. La presidente della Commissione Ue Von der Leyen fa sapere che le attuali misure saranno inasprite e apre a un tetto al prezzo del gas.