Continua a macinare vite il conflitto in Ucraina. Una guerra di logoramento nella quale gioca un ruolo decisivo l'artiglieria. Utilizzata in modo massiccio dai russi, con l'obiettivo di “saturare” il campo di battaglia. E' ciò che sta avvenendo in direzione di Bakhmut: nodo strategico del dispositivo difensivo ucraino nel Donetsk. Le forze di Kiev rispondono con attacchi di precisione su infrastrutture militari. E ciò anche per creare le premesse di una controffensiva risolutiva nell'oblast di Kherson, più volte annunciata. Ma potrebbero pesare le gravi perdite di personale ben addestrato, subite in questi mesi. Difficile fare stime; inevitabile infatti un mix di riserbo e propaganda – su dati militari sensibili – da parte di entrambi i belligeranti.
Nebbia di guerra anche sul bombardamento che ha colpito un centro di detenzione dove erano reclusi prigionieri di guerra ucraini. Oltre 50 i morti; di prammatica il rimpallo di responsabilità tra Mosca e Kiev. Utopico, in questo quadro, pensare ad un riavvio del dialogo. Anche perché, secondo il Cremlino, i reali interlocutori sono Stati Uniti e NATO. Un piccolo segnale, allora, il colloquio telefonico di ieri tra Blinken e Lavrov. Al centro il possibile scambio di cittadini detenuti nei rispettivi Paesi: tema politicamente sensibile, poiché fra le altre cose si ipotizza il rilascio del trafficante d'armi Viktor Bout. Per il resto profonde divergenze.
Alla richiesta di onorare l'Accordo sul grano di Istanbul, Lavrov ha replicato rinfacciando agli Stati Uniti di non mantenere le promesse sulle esenzioni dalle sanzioni sull'export di alimenti russi. Il Segretario di Stato americano, dal canto suo, ha dichiarato che il mondo “non riconoscerà mai” un'eventuale annessione di territorio ucraino. Paesi come la Cina parlano tuttavia di doppi standard, sull'applicazione del principio di sovranità. Lo ha ribadito in queste ore il vice-rappresentante della Repubblica Popolare all'ONU, pur senza menzionare esplicitamente Washington. Chiaro, però, il riferimento alla posizione statunitense su Taiwan: dossier tornato caldissimo dopo le voci insistenti di una possibile visita a Taipei di Nancy Pelosi, attualmente impegnata in un tour asiatico. Provocazione intollerabile per Pechino, che ha annunciato nuove esercitazioni nel Mar Cinese Meridionale. L'amministrazione americana, al momento, non conferma né smentisce l'iniziativa della Speaker della Camera.