Donald Trump spara a zero sull'Organizzazione mondiale della sanità e minaccia di tagliare una volta per tutte i fondi versati dagli Usa. "È troppo filocinese, nonostante sia finanziata in gran parte da noi, e ha sbagliato", ha scritto il presidente americano su Twitter, di fatto accusando l'Oms di aver dato in ritardo l'allarme pandemia, nascondendo quanto stava accadendo in Cina per compiacere alle pressioni di Pechino. "Fortunatamente fin dall'inizio ho respinto il loro consiglio di tenere aperti i confini", ha aggiunto. Una critica che fa seguito ad un editoriale del Wall Street Journal secondo cui l'Oms ha fatto disinformazione sul coronavirus sotto la pressione della Cina, chiedendo al contempo un'indagine del Congresso. Lo stesso Trump, secondo i democratici, aveva invece minimizzato il pericolo affermando che “gli Usa non sono fatti per essere chiusi, dobbiamo aprire questo Paese”.
The W.H.O. really blew it. For some reason, funded largely by the United States, yet very China centric. We will be giving that a good look. Fortunately I rejected their advice on keeping our borders open to China early on. Why did they give us such a faulty recommendation?
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 7, 2020
Intanto New York ha registrato la sua giornata più nera, con un record di 731 morti in sole 24 ore e un balzo dei contagi che salgono a oltre 138 mila, più dell'Italia intera. In totale le vittime newyorchesi sono 4.758, di cui oltre 3.000 dal 2 al 6 aprile. Intanto gli Stati Uniti piangono complessivamente oltre 11 mila morti di cui 5 mila negli ultimi cinque giorni. Secondo le ultime cifre ufficiali in Usa si contano oltre 386 mila casi, quasi il triplo di Italia e Spagna, più di tre volte Francia e Germania e oltre il quadruplo della Cina. "Altri Paesi hanno di fatto più casi di coronavirus di quelli dichiarati, solo che riportano numeri ingannevoli o sbagliati", ha però precisato Trump.
Arriva poi l'allarme del capo della sanità pubblica americana, Jerome Adams: la comunità nera è quella più a rischio. Questo a causa delle condizioni mediche preesistenti, radicate in una storia di stenti e povertà, e a causa della diffusa mancanza di accesso alle cure. A conferma i dati sul focolaio di Chicago, dove più della metà dei casi di coronavirus e il 72% dei decessi riguardano la comunità afroamericana, anche se i neri rappresentano solo il 30% della popolazione.
No one & no community is immune from #COVID19. That said, in too many communities black people appear to be dying at an alarmingly high rate. We MUST work together to change that. I’ve discussed risk with @NAACP @NationalMedAssn and faith leaders, & will continue outreach. pic.twitter.com/n5aANDS4Y9
— U.S. Surgeon General (@Surgeon_General) April 7, 2020