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Ucraina: giorni cruciali nel Donbass dopo la caduta di Avdiivka. Drone russo a Odessa provoca 5 morti

Sempre più aspro, intanto, il confronto dialettico tra Mosca e cancellerie occidentali

2 mar 2024
Il palazzo di Odessa
Il palazzo di Odessa

Momento critico per le truppe ucraine schierate nel Donbass. Dopo la caduta di Avdiivka, ed il conseguente ritiro sotto il fuoco dell'artiglieria; pare stentino ancora ad assestarsi su una nuova linea difensiva ad ovest della cittadina fortificata. E seppure ad oggi paia remoto, il rischio di un improvviso collasso del fronte, vi sono comunque una serie di segnali inquietanti per i decisori di Kiev. Come le notizie di episodi di resistenza alla mobilitazione. In una simile guerra di logoramento ha inoltre un peso decisivo l'ormai endemica “fame” di munizioni; e ciò al netto delle promesse degli alleati. La realtà è piuttosto lo stallo, al Congresso americano, del maxi-pacchetto di aiuti voluto da Biden. A fare pressioni per uno sblocco il capo del Pentagono Austin, che ha paventato un futuro confronto diretto tra NATO e Russia, in caso di sconfitta dell'Ucraina. Ritenuta evidentemente ipotesi plausibile dai leader occidentali, ma da scongiurare in qualsiasi modo. Da qui fughe in avanti come quella di Macron, riguardo l'invio di truppe; con l'intento dichiarato di ripristinare una “ambiguitàstrategica nei confronti di Putin. Che dal canto suo ha evocato il rischio dell'armageddon nucleare.

Sullo sfondo la rigida postura dei Baltici e le spinte dei vertici UE per un progressivo riarmo dei Paesi membri. Iniziative che potrebbero alimentare la narrazione russa del conflitto esistenziale contro l'Occidente. Grande risalto in queste ore, sui media di Mosca, al leak di una conversazione tra alti ufficiali delle forze armate tedesche, riguardo il possibile utilizzo di missili a lungo raggio, di produzione nazionale, contro obiettivi strategici quali il ponte di Crimea. Berlino ha confermato l'intercettazione, pur non escludendo eventuali modifiche all'audio. Questione “molto grave”, ha ammesso Scholz, che fino ad ora aveva sempre detto “no” all'invio di missili Taurus. “Ciò che inglesi e francesi stanno facendo in termini di bersagli e supporto agli attacchi non può essere fatto dalla Germania”, aveva aggiunto; suscitando come prevedibile sconcerto, parendo implicitamente riconosciuto un coinvolgimento diretto dei due Paesi contro la Russia. Caos comunicativo che apre a scenari imprevedibili. Tragica quotidianità invece, in questa guerra, gli attacchi da remoto con droni. Uno di questi ha colpito un palazzo di Odessa, provocando – riportano le autorità – la morte di 5 persone, fra le quali un bambino ed una donna incinta. Zelensky ha parlato nuovamente di “terrorismo russo”, sollecitando gli alleati a fornire più sistemi di difesa aerea.





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