Il 25 giugno, l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ha votato lo stop alle sanzioni contro la Russia, permettendo il ritorno della delegazione russa nell'organizzazione. I deputati ucraini hanno abbandonato la sessione, e ora decideranno come relazionarsi in generale con l'APCE. Le delegazioni di Georgia, Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia ed il rappresentante della Slovacchia si sono uniti al cambio di politica diplomatica. Il Ministero degli Esteri ucraino ha definito la risoluzione dell'APCE un inaccettabile atto a favore della Russia. Il Presidente Zelensky ha detto di aver fatto il possibile nel corso dei meeting internazionali, “ma tutto ciò è post factum”, e la decisione era stata presa in precedenza. Tutto ciò dopo che la Russia aveva ignorato la richiesta del Tribunale Internazionale per la Legge del Mare di rilasciare immediatamente i marinai e le navi. E ora Mosca ha anche inviato una nota all'Ucraina chiedendo garanzie scritte per la continuazione del processo contro i marinai ucraini in ossequio alla legislazione russa, anche dopo il ritorno nella loro Patria. Come è noto i 24 marinai non riconoscono le accuse e si considerano prigionieri di guerra illegalmente catturati in acque internazionali nel Mar Nero. Se verranno accettate le condizioni della Russia per il rilascio dei marinai, l'Ucraina cadrà in una trappola legale, perché in questo modo riconoscerà come territorio russo la Crimea occupata.
Ucraina: "inaccettabile", per il Ministero agli Esteri di Kiev, la risoluzione del Consiglio d'Europa sulla Russia
La corrispondenza settimanale di Viktoria Polischuk
29 giu 2019
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