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Ucraina: utopica, dopo il vertice Erdogan-Zelensky, la prospettiva di negoziati. Aspri scontri nel Donbass

Continua a far discutere intanto l'attacco missilistico su Odessa in occasione della visita del Premier greco Mitsotakis. Nessuna volontà di assassinare Zelensky, sostiene Mosca

9 mar 2024

Deluso, probabilmente, chi attendeva una svolta diplomatica dal vertice a Istanbul tra i leader di Turchia ed Ucraina. L'unica vera sorpresa è stata piuttosto l'annuncio di Erdogan di non intendere candidarsi mai più, in futuro, alla Presidenza. In precedenza si era detto disponibile ad organizzare nuovi negoziati di pace con delegazioni di entrambi i belligeranti. Ipotesi a quanto pare neppure presa in considerazione da Zelensky; che ha invece insistito sul proprio piano in 10 punti, che equivarrebbe in sostanza ad una resa senza condizioni del Paese invasore. Scenario mai così lontano dalla realtà sul campo.

Con l'iniziativa ormai saldamente in mano ai russi, e le truppe ucraine costrette ad una corsa contro il tempo per predisporre una seconda linea fortificata dopo la caduta di Avdiivka. Sullo sfondo episodi di resistenza alla mobilitazione, ed una cronica carenza di munizioni. E' forse l'eventualità di un collasso delle forze di Kiev, che aveva indotto nei giorni scorsi Macron a paventare – come extrema ratio – un futuro invio di truppe NATO nella zona di operazioni.

Quantomeno per ripristinare un'ambiguità strategica che possa fungere da deterrente per Mosca. In quest'ottica, probabilmente, anche le recenti dichiarazioni del segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Danilov; che non ha escluso la “comparsa” di unità militari di Paesi occidentali, pur ricordando come il proprio Paese si aspetti prima di tutto dagli alleati tempestive forniture militari. Nelle stesse ore sciami di droni venivano lanciati in profondità, da una parte e dall'altra. Tragica quotidianità; oggetto di dibattito – ieri – al Palazzo di Vetro.

Un alto funzionario ONU ha biasimato l'intensificarsi degli “attacchi sui civili” in varie regioni ucraine; ricordando anche i raid all'interno della Russia. Segnalate vittime, ieri, a Belgorod. Mentre continua a far discutere l'attacco missilistico su Odessa in occasione della visita del Premier greco Mitsotakis. L'obiettivo, sostiene Mosca, era un centro di produzione di droni marini; autentico flagello per la flotta russa del Mar Nero. Se avessimo voluto colpire il corteo d'auto di Zelensky “ci saremmo riusciti”, ha commentato, sprezzante, un rappresentante russo alle Nazioni Unite.





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