"Sebbene alla richiesta del “no” il parlamento abbia risposto con l’accoglimento di tre delle cinque Istanze proposte e riguardanti i casi considerati più “drammatici”, commenta Mons. Andrea Turazzi, con un importante ordine del giorno approvato a maggioranza è stata anche affermata la volontà di tutela della vita fin dal suo concepimento". “Sarà importante valutare in che modo questi indirizzi, - prosegue il Vescovo - in un prossimo futuro, possano entrare in una legge dello Stato. Sono certo che i nostri legislatori non desiderano altro che il bene di tutti”. Mons. Turazzi ribadisce il valore della vita, dal suo primo inizio al suo naturale compimento: “per le convinzioni profonde basate anzitutto su motivi di ragione che condivido con tante persone, credenti e non”, per la preoccupazione per il venir meno di valori fondamentali per la nostra civiltà; per la scelta di scorciatoie che portano fuori dal vero bene”. “La Chiesa – ribadisce il presule – rispetta le conclusioni delle Istituzioni e vuole tutelare la piena laicità di ogni Stato. Il mio auspicio è che tali Istituzioni non vengano mai meno alla coerenza con le solenni dichiarazioni della nostra Repubblica di ispirarsi a grandi valori di umanità e con l’originalità delle sue radici”. Turazzi è convinto dell'impegno dei cattolici nell' azione educativa per promuovere la difesa degli ultimi e dei più deboli. Così come continuerà a stare accanto alle donne e alle famiglie in difficoltà, per abbracciare sofferenze, per cercare soluzioni, per accompagnare solitudini, per mobilitarsi in favore della vita. “Discrezione sì, ma non silenzio, conclude il vescovo, qui la testimonianza è più che mai necessaria”
"Abbiamo accolto con vivo rammarico l'accoglimento di tre di esse - scrivono le associazioni e aggregazioni laicali della Diocesi - La speranza era di celebrare un salto in avanti verso una forma di civiltà più alta e più rispettosa della identità di San Marino, piuttosto che l'omologazione a modelli imposti da altri Stati. Questo risultato-prosegue il comunicato- ci spinge con ancora maggiore determinazione per una presenza costante ed attiva nel dibattito pubblico in San Marino, al fine di portare un contributo teso a riaffermare la dignità e l'inviolabilità della vita dal concepimento fino al suo termine, per la promozione di una cultura della vita alternativa alla cultura dello scarto"
"Abbiamo accolto con vivo rammarico l'accoglimento di tre di esse - scrivono le associazioni e aggregazioni laicali della Diocesi - La speranza era di celebrare un salto in avanti verso una forma di civiltà più alta e più rispettosa della identità di San Marino, piuttosto che l'omologazione a modelli imposti da altri Stati. Questo risultato-prosegue il comunicato- ci spinge con ancora maggiore determinazione per una presenza costante ed attiva nel dibattito pubblico in San Marino, al fine di portare un contributo teso a riaffermare la dignità e l'inviolabilità della vita dal concepimento fino al suo termine, per la promozione di una cultura della vita alternativa alla cultura dello scarto"
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