“I testi sono concordati, la commissione ha dato l’ ok si tratta di fissare la data”. Nulla di più per Maurizio Rattini di Nuovo Partito Socialista, quasi stupito del clamore per un possibile dissenso del ministro Tremonti alle intese con San Marino.
“Sarebbe stupido dire che non siamo preoccupati – dice Pasquale Valentini – guardiamo con attenzione agli accordi e tutti vorremmo che questo capitolo si chiudesse al più presto”. Conferma, il segretario democristiano, che sono in corso valutazioni di carattere generale ma i segretari agli esteri e alle finanze stanno lavorando alacremente anche in questi giorni per chiudere al più presto e non hanno avuto obiezioni politiche da parte italiana. "Anche noi cerchiamo di capire – prosegue Valentini – se ci sono ostacoli importanti”. “E’ spudorato che le opposizioni e chi tra loro ha avuto in passato incarichi di Governo, con evidenti responsabilità di aver portato il Paese in questa situazione, remino contro e si inventino problemi che non esistono”.
L’esponente Dc fa poi un confronto tra i due anni dell’Esecutivo precedente e gli 8 mesi dell’attuale. “Non c’è paragone su quanto fatto”. In ultima analisi per Valentini la trattativa bilaterale si inserisce in un contesto ben più ampio per l’Italia, sia al suo interno che nelle relazioni internazionali. Non stupisce dunque la prudenza di Roma nel chiudere la partita.
“Sarebbe stupido dire che non siamo preoccupati – dice Pasquale Valentini – guardiamo con attenzione agli accordi e tutti vorremmo che questo capitolo si chiudesse al più presto”. Conferma, il segretario democristiano, che sono in corso valutazioni di carattere generale ma i segretari agli esteri e alle finanze stanno lavorando alacremente anche in questi giorni per chiudere al più presto e non hanno avuto obiezioni politiche da parte italiana. "Anche noi cerchiamo di capire – prosegue Valentini – se ci sono ostacoli importanti”. “E’ spudorato che le opposizioni e chi tra loro ha avuto in passato incarichi di Governo, con evidenti responsabilità di aver portato il Paese in questa situazione, remino contro e si inventino problemi che non esistono”.
L’esponente Dc fa poi un confronto tra i due anni dell’Esecutivo precedente e gli 8 mesi dell’attuale. “Non c’è paragone su quanto fatto”. In ultima analisi per Valentini la trattativa bilaterale si inserisce in un contesto ben più ampio per l’Italia, sia al suo interno che nelle relazioni internazionali. Non stupisce dunque la prudenza di Roma nel chiudere la partita.
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