Si è aperta con la partecipazione al vertice dei ministri degli esteri che appoggiano la proposta italiana di riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la giornata del Segretario di Stato Antonella Mularoni qui a New York. La conferenza del gruppo United for Consensus si è tenuta in un momento di duro scontro tra l’Italia e il G4, composto da Germania, Giappone, India e Brasile. Ma questa sessione della 64 assemblea generale è stata caratterizzata dagli interventi del presidente americano, Barak Obama, che per la prima volta ha parlato al palazzo di Vetro, e quello del leader libico Mouhammar Gheddafi, anch’egli per la prima volta al podio dell’Onu. Obama ha lanciato l’appello per una "nuova era di impegno", per superare le difficili sfide mondiali. Gheddafi tiene banco per oltre un’ora e attacca le Nazioni Unite, per la presenza di potenze nucleari che usano il veto come arma terroristica. Fuori un migliaio di camice verdi faceva intanto sentire la sua voce contro il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, riconfermato alla guida del paese dopo le controverse elezioni dello scorso giugno.
Ahmadinejad attacca Israele accusandolo "politiche inumane contro i palestinesi". Critiche anche all'Occidente: “non è possibile – ha affermato - che una piccola minoranza domini la politica, l'economia e la cultura. Il presidente francese Sarkosy propone una data limite per i negoziati sul nucleare iraniano, quella della fine dell'anno. Silvio Berlusconi, raccomanda di destinare risorse e aiuti solo ai paesi che rispettano i diritti umani e li utilizzano per lo sviluppo della democrazia e per combattere le arretratezze.
Ahmadinejad attacca Israele accusandolo "politiche inumane contro i palestinesi". Critiche anche all'Occidente: “non è possibile – ha affermato - che una piccola minoranza domini la politica, l'economia e la cultura. Il presidente francese Sarkosy propone una data limite per i negoziati sul nucleare iraniano, quella della fine dell'anno. Silvio Berlusconi, raccomanda di destinare risorse e aiuti solo ai paesi che rispettano i diritti umani e li utilizzano per lo sviluppo della democrazia e per combattere le arretratezze.
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