Logo San Marino RTV

Chiusura del negoziato con l'Ue tra due anni: prime reazioni dei partiti, tra soddisfazione e anime critiche

4 dic 2021
Sentiamo Lorenzo Forcellini Reffi
Sentiamo Lorenzo Forcellini Reffi

Nel complesso viene accolta bene, seppure con differenti visioni, la notizia – arrivata dalla Commissione Affari Esteri del Parlamento europeo – della data in cui sarà chiuso il negoziato di San Marino, Andorra e Monaco. Avverrà nel secondo semestre del 2023. A sollecitare la questione sono stati i commissari del PPE. Tra gli elementi di cui si discuterà, anche possibili aiuti finanziari. Dal Titano la Dc esprime apprezzamento e parla del “riconoscimento dell'intensa attività del segretario agli Esteri Beccari” che proseguirà anche sul piano politico, per chiudere, sottolinea il partito, quanto prima l'accordo e nel modo più favorevole per il Paese. Per Rete “avere un termine deve spronare a impegnarsi al massimo”, ma il percorso deve essere fatto “in modo calibrato”. Un invito, in qualche modo, alla prudenza, dunque. Per il Psd, forza interna a Npr, arrivare a uno “status riconosciuto ci porterà fuori dal mare aperto in cui siamo”.



Dall'opposizione, Libera vede con favore il fatto di proseguire verso l'Ue ma, avverte, dovrà esserci condivisione con tutte le forze politiche. Rf spera che la “meta possa tradursi in realtà” e ricorda “l'impegno dell'ex segretario Nicola Renzi”. Allo stesso tempo, lamenta una scarsa trasparenza sul negoziato.

All'Europa era dedicato il recente convegno di Domani Motus Liberi con, tra gli ospiti, rappresentanti del centro-destra italiano: Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Ma in maggioranza c'è chi critica la scelta degli alleati di Domani Motus Liberi di invitare sul Titano partiti critici verso le attuali dinamiche europee, soprattutto Fratelli d'Italia e Lega.

Nel servizio, l'intervista a Lorenzo Forcellini Reffi, presidente Domani Motus Liberi




Riproduzione riservata ©