Uno sguardo alla politica e uno alle cose da fare. La mozione conclusiva del sedicesimo congresso democristiano mette l’accento su alcuni punti specifici, valori e principi irrinunciabili e fissa gli obiettivi da raggiungere. In primo piano, ovviamente, l’unità, quell’unità tanto invocata e a giudicare dai risultati congressuali ottenuta senza riserve dal popolo democristiano, e poi l’azione politica, incentrata su una attenzione costante ed elevata su un tema come quello della moralità, definito rilevante e degno della massima considerazione. Altri punti fondamentali: il recupero della fiducia dei cittadini verso la classe politica e il sostegno dei giovani, di quei giovani che hanno dimostrato una forte partecipazione e spinta sociale. Sul fronte delle collaborazioni politiche la DC conferma l’impegno nel governo straordinario, ne valuta positivamente i risultati ottenuti, rimanda a dopo la realizzazione di tutti gli impegni assunti una valutazione e la definizione delle prospettive, anche in vista della scadenza elettorale. Con le altre forze politiche il popolo democristiano ha impegnato i suoi dirigenti al dialogo e la ricerca di convergenze sui grandi temi che attraversano il paese, salvaguardando con fermezza i principi basilari – si legge testualmente nel documento finale – del patrimonio culturale e ideale del PDCS. Elemento non prescindibili – continua la mozione – è la stabilità del sistema politico, da mantenere e difendere anche in vista della prossima legislatura. Sulla riforma elettorale una precisa indicazione: si parte dalla conferma del sistema proporzionale, un punto sul quale la DC non è disponibile a compromessi, tanto meno a sistemi alternativi. In campo economico l’impegno a produrre un piano di sviluppo, definito irrimandabile, redatto con la collaborazione delle organizzazioni sociali e di categoria, per rilanciare il sistema sammarinese.
Poi un passaggio importante su una delle riflessioni di maggior peso in questi tempi: il rapporto con l’Unione Europea. San Marino è un paese terzo rispetto all’Unione e tale deve rimanere, avviando però un percorso di integrazione che passi attraverso negoziati bilaterali sui temi considerati strategici per la Repubblica. La massima attenzione – recita il documento congressuale – andrà prestata alla possibilità di sbocchi internazionali per la nostra economia, creando tutti gli strumenti idonei per consentire agli imprenditori sammarinesi di accedere a mercati sempre più ampi e interessanti. Provvedimenti auspicati anche nei settori del commercio e del turismo, per i quali la DC manifesta la massima attenzione e, infine, un dialogo privilegiato con il modo del volontariato e dell’associazionismo, ritenuto strategico, in particolare quello di estrazione cattolica.
Poi un passaggio importante su una delle riflessioni di maggior peso in questi tempi: il rapporto con l’Unione Europea. San Marino è un paese terzo rispetto all’Unione e tale deve rimanere, avviando però un percorso di integrazione che passi attraverso negoziati bilaterali sui temi considerati strategici per la Repubblica. La massima attenzione – recita il documento congressuale – andrà prestata alla possibilità di sbocchi internazionali per la nostra economia, creando tutti gli strumenti idonei per consentire agli imprenditori sammarinesi di accedere a mercati sempre più ampi e interessanti. Provvedimenti auspicati anche nei settori del commercio e del turismo, per i quali la DC manifesta la massima attenzione e, infine, un dialogo privilegiato con il modo del volontariato e dell’associazionismo, ritenuto strategico, in particolare quello di estrazione cattolica.
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