Il primo saluto è stato quello di Marco Arzilli, leader di Noi Sammarinesi, figliol prodigo accolto dalla platea con un caloroso applauso. Nel suo intervento ha ricordato la richiesta pressante di rinnovamento da lui stesso lanciata al Congresso di due anni fa, quello che ha fatto da preludio alla sua uscita dalla Dc insieme ad altri esponenti. “In quell’occasione – ha detto – sostenevo che la Democrazia cristiana avesse preso una china rovinosa e non ritrovavo più quel necessario entusiasmo che deve essere alla base di ogni azione: l’entusiasmo di essere al servizio del paese”. Critico con gli autosopesi democristiani che taccia di incoerenza, Arzilli rivolge un esplicito invito ai democristiani a condividere l’azione del suo movimento.
Alessandro Rossi di Sinistra unita approfitta del palco del Congresso democristiano per imputare alla Dc la responsabilità nella perdita di credibilità della politica. “Siamo sempre stati – ha detto – onesti e franchi avversari, e lo saremo in futuro ma dobbiamo essere accomunati da un impegno per il paese . Fino ad ora – ha aggiunto – avete cercato di non guardare in faccia la vostra crisi e oggi non potete più evitarlo. Il paese ha bisogno di una Dc che non sia fatta di personalismi, diversa da quella vista in questi anni e in particolare in questi ultimi giorni”.
E una nuova fase la invoca anche Monica Bollini dei Sammarinesi per la Libertà: “basta – dichiara - con una politica di veleni, con le accuse reciproche, con una politica arrogante e presuntuosa”. Poi una riflessione sulla frammentazione politica “della quale – ha detto –San Marino non ha bisogno e le ultime elezioni politiche hanno manifestato con chiarezza la voglia di unità e di stabilità dell’opinione pubblica”.
Da Angela Venturini ricordata la iniziale apertura di credito concessa al nuovo governo, ritirata pochi mesi dopo, “quando – ha detto – abbiamo valutato i fatti. Il Segretario dei Popolari mette in evidenza la collaborazione nata con Nps, Noi sammarinesi e oggi Alleanza nazionale: con un unico obiettivo – dichiara - mettere fine ad una politica che si intreccia con gli affari, con gli interessi personali”.
Un tema toccato anche da Massimo Cenci del Nuovo partito socialista, che si è detto concorde con la Democrazia cristiana sulla forza della proposta politica che vuole con determinazione l’affermazione della moralità nella politica.
“Bisogna cambiare rotta – gli ha fatto eco Vittorio Pellandra di Alleanza nazionale – e questo può avvenire solo ritrovando i valori dell’onestà, della legalità e della giustizia e abbandonando le rivalse personali e le strategie di basso profilo”.
Auspica la chiusura della parentesi dei veleni anche Mario Venturini, Coordinatore di Alleanza popolare, che non nasconde le sue disapprovazioni e ricorda il clima da guerra fredda fra Dc e Ap che ha segnato gli anni 90. “Questo – ha dichiarato – ha fatto venire meno punti di riferimento e lasciato spazio a dinamiche i cui effetti si fanno ancora sentire, e oggi – ha aggiunto – li sento ancora più forte di prima”. La responsabilità per una mancata ripresa del dialogo Venturini la imputa tutta alla Dc e parla di una componente democristiana con sentimenti anti Ap. “Solo una breve parentesi distensiva – dichiara – durante la Segreteria Lonfernini, poi di nuovo tensioni. Da parte nostra – assicura – non abbiamo pregiudiziali”.
Pacato l’intervento del Presidente del Partito dei socialisti e dei democratici, Giuseppe Morganti, teso a dimostrare la necessità per le forze politiche di affermare un rinnovamento globale del sistema. Morganti auspica che la Dc possa portare a questa nuova fase il suo fattivo ed importante contributo.
Alessandro Rossi di Sinistra unita approfitta del palco del Congresso democristiano per imputare alla Dc la responsabilità nella perdita di credibilità della politica. “Siamo sempre stati – ha detto – onesti e franchi avversari, e lo saremo in futuro ma dobbiamo essere accomunati da un impegno per il paese . Fino ad ora – ha aggiunto – avete cercato di non guardare in faccia la vostra crisi e oggi non potete più evitarlo. Il paese ha bisogno di una Dc che non sia fatta di personalismi, diversa da quella vista in questi anni e in particolare in questi ultimi giorni”.
E una nuova fase la invoca anche Monica Bollini dei Sammarinesi per la Libertà: “basta – dichiara - con una politica di veleni, con le accuse reciproche, con una politica arrogante e presuntuosa”. Poi una riflessione sulla frammentazione politica “della quale – ha detto –San Marino non ha bisogno e le ultime elezioni politiche hanno manifestato con chiarezza la voglia di unità e di stabilità dell’opinione pubblica”.
Da Angela Venturini ricordata la iniziale apertura di credito concessa al nuovo governo, ritirata pochi mesi dopo, “quando – ha detto – abbiamo valutato i fatti. Il Segretario dei Popolari mette in evidenza la collaborazione nata con Nps, Noi sammarinesi e oggi Alleanza nazionale: con un unico obiettivo – dichiara - mettere fine ad una politica che si intreccia con gli affari, con gli interessi personali”.
Un tema toccato anche da Massimo Cenci del Nuovo partito socialista, che si è detto concorde con la Democrazia cristiana sulla forza della proposta politica che vuole con determinazione l’affermazione della moralità nella politica.
“Bisogna cambiare rotta – gli ha fatto eco Vittorio Pellandra di Alleanza nazionale – e questo può avvenire solo ritrovando i valori dell’onestà, della legalità e della giustizia e abbandonando le rivalse personali e le strategie di basso profilo”.
Auspica la chiusura della parentesi dei veleni anche Mario Venturini, Coordinatore di Alleanza popolare, che non nasconde le sue disapprovazioni e ricorda il clima da guerra fredda fra Dc e Ap che ha segnato gli anni 90. “Questo – ha dichiarato – ha fatto venire meno punti di riferimento e lasciato spazio a dinamiche i cui effetti si fanno ancora sentire, e oggi – ha aggiunto – li sento ancora più forte di prima”. La responsabilità per una mancata ripresa del dialogo Venturini la imputa tutta alla Dc e parla di una componente democristiana con sentimenti anti Ap. “Solo una breve parentesi distensiva – dichiara – durante la Segreteria Lonfernini, poi di nuovo tensioni. Da parte nostra – assicura – non abbiamo pregiudiziali”.
Pacato l’intervento del Presidente del Partito dei socialisti e dei democratici, Giuseppe Morganti, teso a dimostrare la necessità per le forze politiche di affermare un rinnovamento globale del sistema. Morganti auspica che la Dc possa portare a questa nuova fase il suo fattivo ed importante contributo.
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