L’opposizione promuove il Segretario di Stato per le Finanze, e soprattutto la sua relazione sullo stato e sulle prospettive del sistema bancario e finanziario sammarinese. Le critiche, la minoranza, le indirizza al Segretario di Stato per gli Affari Esteri. Il dibattito sull’economia si sofferma obbligatoriamente anche sui rapporti internazionali e in particolare con l'Italia. L'opposizione condivide le proposte di Gatti e chiede più volte di andare decisamente verso l'Europa, affermando che "lo spazio economico europeo non basta". Apre il dibattito il capogruppo del Psd Claudio Felici che ha nel mirino proprio la titolare degli Esteri. San Marino ha detto "rappresenta una realtà
seria, non un sistema di mariuoli che gestisce solo capitali poco puliti come fanno pensare le dichiarazioni del Segretario Mularoni”. “A preoccupare - dice Felici – sono i Bignami dei due accordi, i cui contenuti non corrispondono alla relazione di Gatti". “La relazione mi rispecchia in
pieno, è puntuale, precisa e interessante" prosegue i complimenti a Gatti Paride Andreoli dei Socialisti Riformisti. Convinto però anche che "l'inchiostro della penna viene probabilmente da tecnici molto preparati, quelli di Banca Centrale".
“Ben venga la creazione di un tavolo con tutte le parti sociali, economiche e politiche per il percorso di integrazione internazionale e per superare la crisi”, sottolinea dai banchi di Sinistra Unita Alessandro Rossi. Rappresenta "un'inversione di tendenza di governo e maggioranza”, aggiunge Rossi chiedendo al titolare delle Finanze un chiarimento sul sostegno finanziario al gruppo Delta segnalato nella relazione. Arriva dalla maggioranza, e dal consigliere di Noi Sammarinesi Gian Nicola Berti, il duro attacco all'operato della massima autorità di vigilanza del sistema bancario sammarinese. “La politica, tanto di una parte che dell'altra, ha le sue responsabilità per lo Stato in cui versa il sistema economico finanziario sammarinese” ha detto. Ma non è l'unico imputato. Ci sono altri soggetti che non hanno compiuto il loro dovere. In primis Banca Centrale, la cui attività di vigilanza si è rivelata insufficiente. Numeri alla mano le ispezioni sono state in 7 banche e 7 finanziarie nel 2006, in 6 banche e 7 finanziarie nel 2007, in 5 banche e 9 finanziarie nel 2008 e in 4 banche e 11finanziarie nel 2009. Inoltre, il 90% dei controlli nelle finanziarie, prosegue Berti, hanno evidenziato "gravi irregolarità". Insomma sarebbero serviti maggiori ispezioni dati che "3 società su 4 non rispettavano i parametri di Banca Centrale”. Il 73% del mercato è in mano a tre istituti e per assicurare la necessaria solvibilità, "fondamentale per affacciarsi sui mercati internazionali", sono necessarie ha concluso "proposte da Banca Centrale per agevolare l'aggregazione e consolidare così il patrimonio".
Sonia Tura
seria, non un sistema di mariuoli che gestisce solo capitali poco puliti come fanno pensare le dichiarazioni del Segretario Mularoni”. “A preoccupare - dice Felici – sono i Bignami dei due accordi, i cui contenuti non corrispondono alla relazione di Gatti". “La relazione mi rispecchia in
pieno, è puntuale, precisa e interessante" prosegue i complimenti a Gatti Paride Andreoli dei Socialisti Riformisti. Convinto però anche che "l'inchiostro della penna viene probabilmente da tecnici molto preparati, quelli di Banca Centrale".
“Ben venga la creazione di un tavolo con tutte le parti sociali, economiche e politiche per il percorso di integrazione internazionale e per superare la crisi”, sottolinea dai banchi di Sinistra Unita Alessandro Rossi. Rappresenta "un'inversione di tendenza di governo e maggioranza”, aggiunge Rossi chiedendo al titolare delle Finanze un chiarimento sul sostegno finanziario al gruppo Delta segnalato nella relazione. Arriva dalla maggioranza, e dal consigliere di Noi Sammarinesi Gian Nicola Berti, il duro attacco all'operato della massima autorità di vigilanza del sistema bancario sammarinese. “La politica, tanto di una parte che dell'altra, ha le sue responsabilità per lo Stato in cui versa il sistema economico finanziario sammarinese” ha detto. Ma non è l'unico imputato. Ci sono altri soggetti che non hanno compiuto il loro dovere. In primis Banca Centrale, la cui attività di vigilanza si è rivelata insufficiente. Numeri alla mano le ispezioni sono state in 7 banche e 7 finanziarie nel 2006, in 6 banche e 7 finanziarie nel 2007, in 5 banche e 9 finanziarie nel 2008 e in 4 banche e 11finanziarie nel 2009. Inoltre, il 90% dei controlli nelle finanziarie, prosegue Berti, hanno evidenziato "gravi irregolarità". Insomma sarebbero serviti maggiori ispezioni dati che "3 società su 4 non rispettavano i parametri di Banca Centrale”. Il 73% del mercato è in mano a tre istituti e per assicurare la necessaria solvibilità, "fondamentale per affacciarsi sui mercati internazionali", sono necessarie ha concluso "proposte da Banca Centrale per agevolare l'aggregazione e consolidare così il patrimonio".
Sonia Tura
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