Il Consiglio discute la nomina alla presidenza Banca Centrale dell'egiziano Wafik Grais, cittadino svizzero esperto di finanza islamica, con esperienze in organismi finanziari internazionali e importanti ruoli in Banca Mondiale. Un profilo di alto spessore, già pronto ad assumere il nuovo incarico alla guida dell'istituto di Credito di via del Voltone. Ha dichiarato, nella sua audizione in commissione Finanze, che seguirà in maniera prioritaria l' incarico, garantendo la sua presenza in Repubblica, con la possibilità di ricollocazione della residenza. Ha dimostrato inoltre di avere idee ben chiare sulla missione di Banca Centrale e su quella più in generale del sistema sammarinese in ambito finanziario. Il Segretario alle Finanze ripercorre le tappe di un iter di selezione che ha visto sperimentare un metodo nuovo, innovativo, il cui successo non era affatto scontato. A dimostrazione – sottolinea Capicchioni – che se si vuole si può cambiare approccio. I Consiglieri intervengono con tempi contingentati. E' diffusa la soddisfazione per l'alto profilo di Grais, ma torna anche il disappunto da parte delle opposizioni per la mancata condivisione di un percorso che, nelle ultime battute, ha avuto risvolti poco chiari, con il ritiro di due degli ultimi tre candidati e il ripescaggio di Grais al fotofinsh. L'auspicio dell'Aula è ora che Banca Centrale possa rilanciarsi dopo anni bui, recuperando il rapporto con Bankitalia, arrivando al tanto atteso memorandum d'intesa, ma anche sapendosi ricollocare con competitività nel contesto internazionale. Che Banca Centrale vogliamo?, si chiede il Segretario agli Esteri. Domanda legittima dato che non è stato sempre chiaro nel paese – spiega - l'atteggiamento di politica, Governo e banche. Emerge chiaro da parte degli esperti che prima di tutto c'è l'esigenza di un consolidamento del sistema. Il dibattito va avanti con Upr, Rete, Sinistra Unita e Civico 10 che hanno già anticipato la loro astensione.
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