“San Marino merita un’alternativa… i sammarinesi sono disposti a dargliela?”. Questo il tema del dibattito, molto partecipato; e subito il pensiero è andato al gioco delle alleanze in vista delle elezioni di novembre. Ma non è così, o almeno non proprio, come ha sottolineato Alessandro Rossi, secondo il quale è necessario costruire un contenitore partendo non dalle sigle – come è stato fatto fino ad ora – ma dalle persone: persone serie e capaci in grado di dare risposte alle questioni cruciali del Paese. L’esponente di Sinistra Unita ha poi indicato le parole d’ordine del partito: uguaglianza, giustizia, lavoro ed equilibrio. Prioritario – ha detto - il rapporto con l’Italia e il referendum europeo. E poi la necessità di tornare a puntare sull’economia reale: manifatturiero, turismo e commercio. Istanza condivisa da tutti gli intervenuti, in particolar modo da Alessandro Mancini, del Partito Socialista. Secondo Marco Podeschi, dell’UPR, è necessario che i sammarinesi tornino a rivestire i ruoli chiave nel Paese; sottolineata – poi - l’importanza delle infrastrutture e di una corretta viabilità. Podeschi ha anche espresso solidarietà ai dipendenti dell’emittente di Stato. Matteo Ciacci, del Movimento Civico 10, ha parlato dell’esigenza di trovare meccanismi di riforma del mercato del lavoro che coniughino flessibilità e tutela dei salariati.
Gianmarco Morosini
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