Sono 5.431 i lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori che da questa sera potranno votare sull’accordo per il rilancio dello stabilimento. Operai per la stragrande maggioranza, solo 453 gli impiegati. L’intesa, lo ricordiamo, non firmata dalla Fiom CGIL, tocca in particolare le questioni dei turni, dello sciopero e dell’assenteismo. I sostenitori del sì, secondo i risultati delle ultime elezioni delle Rsu dovrebbero poter contare sul 70% dei consensi, ma i sindacati hanno più volte affermato che l’esito del voto “non è per nulla scontato”. Alle 22.00 gli operai del turno di notte saranno i primi a votare. La gran parte dei dipendenti lo farà domani. Le urne si chiuderanno alle 19.00, poi nella notte gli attesissimi risultati. Marchionne assume intanto toni più distesi. Ai lavoratori di Mirafiori l’amministratore delegato del Lingotto ha detto “di avere fiducia nel futuro e in loro stessi”. Non si placano intanto le polemiche a seguito delle parole pronunciate dal premier Silvio Berlusconi a Berlino: “Se vince il no – aveva detto il Cavaliere – è giusto che la Fiat lasci l’Italia”. Parole “vergognose” per il segretario Pd, Bersani; che “danneggiano il paese”, secondo la leader Cgil, Camusso; dette da un premier “irresponsabile”, assicura l’Idv. Per Vendola, contestato ieri a Mirafiori dai delegati Fismic, Berlusconi dovrebbe essere “denunciato per alto tradimento”. A poche ore dal voto è Marchionne ad assumere toni più concilianti. L’amministratore delegato del Lingotto tenta di rassicurare gli animi e ai lavoratori di Mirafiori ha detto “di avere fiducia nel futuro e in loro stessi”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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