È nei cassetti del Governo da almeno otto anni. È la legge sul consumo, invocata dalle tre associazioni che operano sul territorio: quella vigente, datata 2005 – spiegano - è troppo scarna e non comprende iniziative come la class action. Mancanza non da poco per gli utenti del Titano che non possono vedere garantiti i propri diritti, a meno che non paghino un avvocato ciascuno di tasca propria. La presidente di UCS Francesca Busignani ricorda situazioni in cui si era resa necessaria l'azione collettiva, come nel caso della palestra che chiuse i battenti all'improvviso intascandosi gli abbonamenti di un centinaio di persone. Cita anche le segnalazioni di numerosi utenti nei confronti di un'azienda che opera on line. “ In questo caso – spiega – sono stati truffati soprattutto cittadini italiani, ma un'azione nei suoi confronti sarebbe utile a salvaguardare il buon nome di San Marino. Il Segretario all'Industria è determinato a colmare la lacuna: vuole che anche la Repubblica abbia la sua legge e confida di poterla depositare a gennaio. Ha già preso in mano il testo, adeguandolo alle normative europee, passaggio anche funzionale – spiega - al buon esito del negoziato di associazione. La legge sul consumo non ha visto il contributo di professionisti italiani ma degli ordini sammarinesi, affinché fosse conforme al diritto del Titano. Un modo diverso di lavorare – afferma – dando dignità alle competenze della Repubblica. Asdico, Sportello Consumatori e Ucs chiedono risorse adeguate per poter operare, offrendo tutela legale agli utenti che troppo spesso rinunciano proprio a causa delle spese, a volte superiori alla truffa subita. Nella proposta – annuncia Righi – è previsto un contributo minimo distribuito, nei primi anni, in maniera paritetica. Le associazioni dei consumatori dovranno essere riconosciute, per poter operare in piena autonomia. Il sostegno, raggiunto questo punto zero, verrà poi modulato in base agli iscritti.
Nel servizio l'intervista al Segretario all'Industria Fabio Righi